Ticino

‘Il potere d’acquisto dei consumatori è eroso’

A Berna si è svolto il primo vertice sul potere d’acquisto in Svizzera, con al tavolo quattro associazioni. La reazione di Antonella Crüzer (Acsi)

In sintesi:
  • La segretaria generale dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana: ‘Non sono più soltanto le fasce più deboli della popolazione a essere colpite, ma è proprio il ceto medio’
  • L’unico modo per uscire da questa situazione ‘è proporre delle misure concrete alla politica’
Difficile far quadrare i conti
(Ti-Press)
5 settembre 2023
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«Le situazioni emerse sono molto simili in tutta la Svizzera, il potere d’acquisto dei consumatori è eroso». Queste le considerazioni della segretaria generale dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (Acsi) Antonella Crüzer a seguito del primo vertice sul potere d’acquisto in Svizzera tenutosi oggi a Berna su iniziativa dell’Ufficio della sorveglianza dei prezzi. Oltre a Mister Prezzi, a discutere dei forti rincari in vari settori registrati in Svizzera, si sono incontrate le quattro organizzazioni dei consumatori: Acsi, Konsumentenschutz, Fédération romande des consommateurs e Konsumentenforum. A partire dalle conclusioni di questo appuntamento, nel corso del quale sono state affrontate in particolare le spese bancarie e i premi delle casse malati, prende ora il via una collaborazione ancora più mirata, su questo dossier, tra la Sorveglianza dei prezzi e le associazioni dei consumatori.

‘Non più solo le fasce deboli, ma anche il ceto medio’

Tornando all’importanza del vertice per l’Acsi, Crüzer ci spiega che il confronto con le altre associazioni ha fatto emergere quanto i problemi siano condivisi a livello nazionale, ma che la situazione al Sud delle Alpi resta particolare. In effetti, che vi sia un contesto singolare in Ticino non è una novità: «Il potere d’acquisto più basso - illustra Crüzer - è determinato dal fatto che qui gli aumenti del costo della vita sono uguali al resto della Svizzera, anzi, per certi versi superiori se pensiamo ad alcuni settori come le casse malati. Ma gli stipendi sono nettamente più bassi». Per questa ragione, l’Acsi preme per un intervento da parte della politica, in quanto «la situazione - incalza la segretaria generale dell'Acsi - è da prendere in seria considerazione adesso, prima che si accentui ulteriormente. Non sono più soltanto le fasce più deboli della popolazione a essere colpite, ma è proprio il ceto medio».

I temi caldi restano molti

I settori che destano preoccupazioni all’Acsi non sono pochi. «Ci sono - elenca Crüzer - gli aumenti in generale legati al mercato degli alimentari, quindi la grande distribuzione, l’inflazione che spesso, come indica anche Mister Prezzi non è per forza legittimata, gli aumenti dei premi delle casse malati e della sanità, per i quali non abbiamo riforme da anni. Abbiamo poi gli aumenti, comunicati sempre oggi, sul fronte delle bollette elettriche. I carburanti hanno pure subito un rincaro, il che influisce sulla mobilità». I consumatori sono insomma sempre più messi sotto pressione, al punto che può talvolta risultare complicato far quadrare i conti. Questa tendenza è visibile dall’aumento di comunicazioni inviate ogni giorno alle organizzazioni di protezione di categoria.

Necessarie delle misure concrete

Secondo Crüzer l’unico modo per uscire da questa situazione è proporre delle misure concrete alla politica. L’Acsi punta in tal senso in particolare sull’ambito sanitario: «Da anni informiamo e sensibilizziamo gli assicurati rispetto alla fatturazione. Innanzitutto, stiamo mettendo in atto un progetto che traduca queste fatture in un documento comprensibile e trasparente. In effetti, per come sono scritte oggi, le fatture impediscono al paziente di controllare le prestazioni che sono state erogate, non permettendo di far scoprire quelli che secondo noi potrebbero essere dei potenziali di risparmio anche elevati. Un altro tema sul quale abbiamo lanciato una proposta - prosegue Crüzer - si concentra sulla trasparenza riguardo alla disponibilità e alla vendita dei medicamenti generici in Ticino. Vorremmo che le farmacie, gli studi medici e gli ospedali pubblicassero in modo più trasparente la percentuale di generici di cui dispongono. Noi sosteniamo da anni questa misura, questi farmaci sono assolutamente sicuri e sono da prendere in considerazione. Insomma, l’obiettivo è di aumentare la trasparenza affinché il sistema contribuisca a una diminuzione dei costi in modo concreto».

I partecipanti al vertice odierno si sono dati appuntamento a inizio 2024 per un nuovo summit, al quale saranno invitati anche i rappresentanti del mondo economico e delle istituzioni.