Le associazioni delle famiglie ticinesi in un comunicato sostengono i contenuti del documento invitando al contempo a smussare i toni del dibattito
Sulla vicenda dei contenuti sull'identità di genere inseriti in due pagine (su 170) dell'Agenda scolastica 2023/2024 e sulle polemiche innescate nei giorni scorsi, a pronunciarsi sono ora i genitori, che, in un comunicato a firma Conferenza cantonale dei genitori, Pro Juventute, Pro Familia Svizzera Italiana e Associazione ticinese famiglie monoparentali e ricostituite chiedono "ascolto e dialogo rispettoso".
Secondo le associazioni firmatarie, che affermano di seguire "con preoccupazione" il dibattito, la polemica sulla distribuzione dell’Agenda scolastica "ha raggiunto toni e metafore offensive nei confronti di persone, giovani e famiglie che vivono situazioni di sofferenza, che meritano ascolto e rispetto". Al centro della critica è, soprattutto, il modo di procedere "in ordine sparso a colpi di divieti e censure creando una situazione disomogenea tra i circa 3'000 allievi di 5a elementare, in cui Comuni e genitori decidono individualmente l’uso di un ausilio scolastico". Un modus operandi che "crea un divario infelice riguardo a temi di società, già attuali e sotto gli occhi delle giovani generazioni".
Invitando a usare toni pacati e termini rispettosi nel parlare di giovani che vivono qualunque tipo di disagio o fragilità, le associazioni genitoriali sottolineano come, in primo luogo, l’agenda, oltre ad aiutare gli allievi a calendarizzare compiti e vacanze, può anche essere utilizzata per accennare a temi "che toccano il percorso di crescita e la formazione di competenze relazionali tra gli allievi, che durante la scuola dell’obbligo danno forma alla propria identità di cittadini" e che "con alcune immagini e brevi dialoghi interiori, nell’Agenda si descrivono esempi di giovani che incontrano ostacoli da superare, ed esempi di giovani che offrono sguardi di sostegno benevolo ai compagni in difficoltà".
Ostacoli che, in questo caso, sono "la timidezza, l’insicurezza, le difficoltà scolastiche, la difficoltà di gestire la rabbia, la voglia di somigliare a qualcun altro, il sentirsi discriminati, il disagio verso la forma del proprio corpo e infine il disagio nel riconoscersi nella propria identità sessuale biologica".
Entrando nel merito, le associazioni firmatarie si dicono convinte "che non sia mai troppo presto per favorire in positivo le competenze relazionali e la ricerca del prossimo, e che non sia ragionevole sostenere che con questa agenda si promuovano tra i ragazzi dei disagi o dei dubbi, tantomeno con riguardo al tema specifico dell’identità di genere, che come gli altri temi viene solamente accennato con parole semplici". In questo caso, viene sottolineato, il tipo di documento in cui i temi vengono accennati, un'agenda, obbliga a compiere una banalizzazione, ma i rappresentanti dei genitori ritengono ciò tuttavia "molto efficace per veicolare il primato della relazione, dell’accettazione e del sostegno del prossimo, a scuola e nella vita".
Le associazioni genitoriali ritengono che vadano ascoltate le voci dei genitori preoccupati all’idea che si affrontino temi simili in 5a elementare, ma anche le preoccupazioni di famiglie con figli interessati direttamente dai temi citati, "che vedono una occasione di prevenzione del clima scolastico e del rispetto delle diversità anche dalla conclusione delle Elementari".
"Proporre questo tema nella scuola dell’obbligo, istituzione pubblica preposta alla formazione di cittadini, consente di non affidare le generazioni scolastiche unicamente alle tendenze e alle agenzie private della rete, e questo sin dalla quinta elementare quando l’uso del telefonino e dei media è già molto diffuso, con le esposizioni del caso", sostengono i firmatari, secondo di quali, inoltre, "la Scuola, con l’accenno al dialogo sull’identità di genere, riflette quanto presente in società con l’obiettivo specifico di conservare un clima di inclusione (previsto dalla legge) anche su questa differenza tra gli individui".
Sottolineando l'importanza di "elementi di ragionevole condivisione, come il rispetto di ogni persona nella sua peculiare e differente condizione, che per via delle proprie condizioni personali (disabilità, razza, religione, tendenze affettive ecc.), non deve in alcun modo essere oggetto di bullismo, violenze, insulti, discriminazioni e metafore svilenti sui media", le associazioni dei genitori affermano di sostenere i contenuti dell’Agenda scolastica e sollecitano le scuole "ad approfondire al di là dell’Agenda, gli indispensabili aspetti antropologici per comprenderne significati e relazioni, accompagnando il cammino dei nostri figli più disorientati. Un’occasione da cogliere anziché censurare".
Considerando che "l’uso di un’agenda in 5a elementare è utile per preparare gli allievi alla pianificazione di scadenze e lavori scolastici, in vista del passaggio alla complessità della scuola media", i firmatari auspicano che nei Comuni in cui non viene consegnata l’agenda della Svizzera italiana quest’anno, venga comunque fornito dalle autorità scolastiche un ausilio sostitutivo.
Infine l'invito a visionare l’Agenda disponibile integralmente sul sito https://scuolalab.edu.ti.ch, di modo che ciascuno possa farsi una idea critica propria dei contenuti, e valutare se e quali argomenti discutere in famiglia, a prescindere da questa o altre prese di posizione pubbliche.