Il capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi: ‘Alla Farera detenute 74 persone’. Il 24 maggio erano 86, a fronte di una capienza massima di 88 posti
Sovraffollamento prigioni ticinesi, non c’è più il (quasi) tutto esaurito, in particolare alla Farera, riscontrato lo scorso mese. «La situazione è migliorata», ha detto, numeri alla mano, il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi rispondendo in serata in Gran Consiglio a un’interpellanza inoltrata da Daria Lepori per il gruppo socialista dopo l’intervista della ‘Regione’ al direttore delle Strutture carcerarie ticinesi. Intervista pubblicata il 25 maggio in cui Stefano Laffranchini segnalava un’occupazione – soprattutto del carcere giudiziario della Farera (86 detenuti il 24 maggio) riservato alle persone in preventiva – a livelli mai registrati in passato. L’emergenza nel frattempo è rientrata (per ora). «Ad oggi, il dato è del 20 giugno, alla Farera sono presenti 74 persone su una capienza massima di 88 posti», ha indicato Gobbi.
Ieri, martedì, nel carcere penale del Penitenziario cantonale della Stampa destinato a chi è stato condannato a una pena detentiva c’erano «144 persone». Nel carcere aperto (il cosiddetto Stampino), ha aggiunto il consigliere di Stato, «26 persone: 22 uomini e 4 donne». Alla Farera 74 persone: «55 uomini e 19 donne».
Dall’inizio dell’anno la media giornaliera, «calcolata al 31 maggio», è stata, ha ancora spiegato Gobbi, «di 136 persone al Carcere penale della Stampa, di 24 alla Sezione aperta del carcere penale dello Stampino e di 69 persone al Carcere giudiziario della Farera».
L’effettivo del personale delle Strutture carcerarie cantonali, ha continuato il capo del Dipartimento istituzioni, «è tarato su un’occupazione media: un effettivo pensato per i periodi di sovraoccupazione comporterebbe costi aggiuntivi che questo stesso parlamento ha chiesto di contenere».
I diversi attori istituzionali del settore esecuzione pene e misure «sono oggi costantemente in contatto, ma l’intenzione è di avere un coordinamento per permettere una gestione ottimale delle diverse, e complesse, tematiche che concernono il settore medesimo, tra le quali il sovraffollamento». In tal senso, ha fatto sapere il consigliere di Stato, «la prossima seduta del Consiglio di vigilanza del settore esecuzione pene e misure getterà le basi per rafforzare i rapporti di collaborazione».