Lo rileva uno studio di Manpower. In Ticino il dato mostra un +29%, in linea con quanto si registra a livello nazionale
Il mercato del lavoro elvetico continua a svilupparsi in modo positivo, malgrado le incertezze congiunturali all'orizzonte. È quanto emerge da un'indagine periodica di Manpower, che segnala prospettive buone sul fronte dell'impiego in Svizzera. A livello regionale il Ticino presenta una prospettiva in linea con quella nazionale, pari al +29% della previsione netta dell'occupazione, cioè la differenza fra la percentuale di aziende che intendono assumere rispetto a quella di coloro che puntano a ridurre l'organico. Le altre zone offrono indicatori compresi fra +10% (Lago Lemano) e +37% (Svizzera nord-occidentale). Zurigo mette a referto un +33%, mentre la Svizzera orientale – che comprende i Grigioni – è al +25%. A livello nazionale la previsione è del +26% per il terzo trimestre, informa in un comunicato la multinazionale specializzata nelle risorse umane.
Il dato – calcolato sulla base di un sondaggio fra 500 imprese – è di 5 punti inferiore a quello dell'ultimo rilevamento e di 2 punti più basso di quello di un anno prima, ma mostra come le imprese siano sempre alla ricerca di personale. "La carenza di lavoratori qualificati continua a essere una sfida importante per i datori di lavoro e fa sì che le intenzioni di assunzione rimangano elevate", afferma Jan Jacob, responsabile di Manpower per la Svizzera, citato nella nota. "Con un tasso di disoccupazione attuale del 2%, considerato vicino alla piena occupazione, la penuria di manodopera si aggrava: le statistiche mostrano che attualmente ci sono quasi 110mila posti vacanti nel mercato del lavoro".
I rami in cui regna maggiore ottimismo sono quelli dell'energia (+52%), dei trasporti e della logistica (+40%), dei beni di consumo e dei servizi (+32%), della finanza e degli immobili (+31%), della salute (+30%), dell'informatica (+23%), dei servizi di comunicazione (+22%) nonché dell'industria e dei materiali (+17%). "Interpretiamo lo sviluppo positivo del ramo energia nel contesto della diffusione delle soluzioni di approvvigionamento da fonti rinnovabili", osserva Jacob. "Ad esempio, il mercato fotovoltaico svizzero ha registrato uno sviluppo impressionante dal 2021 e ora offre una gamma più ampia di servizi per l'integrazione del solare nella gestione energetica, come le stazioni di ricarica e il controllo del riscaldamento. Questi sviluppi sono accompagnati da una crescente domanda di competenze verdi", spiega l'esperto.
Interessante, anche in un'ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. L'Italia, con l'Austria, è il paese confinante che mostra il più scarso dinamismo, con indicatore a +11%. Gli altri due principali stati vicini presentano invece valori più vicini a quelli della Confederazione: la Germania è a +28%, la Francia a +21%. A livello globale la classifica è guidata da Costa Rica (+43%), Paesi Bassi (+39%) e Perù (+38%), mentre sul fondo si trovano, oltre che Italia e Austria, Slovacchia (+10%) e Argentina (+6%). Gli Stati Uniti e la Cina sono entrambi a +35%.