Il Cantone mette in guardia i cittadini in vista dei prossimi mesi. Lo scorso anno registrati 25 giorni di temperature fuori dal normale
La scorsa estate è passata agli archivi come una delle più calde di sempre. Basti pensare che sono stati 25 i giorni di canicola, dei quali sei ritenuti di livello “estremo”. Per questo motivo il Consiglio di Stato – su invito del Gruppo Operativo salute e ambiente (Gosa) – ha voluto ribadire in vista della bella stagione (che i meteorologi promettono essere “molto calda”) quelle che sono misure di prevenzione. «I cambiamenti climatici hanno conseguenze dirette e indirette», ha affermato il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa. «Le ripercussioni si ripercuotono su diversi ambiti: la società, l’economia e la salute della popolazione». Per questo motivo il gruppo di lavoro Gosa, creato nel 2004 dopo l’esperienza della torrida estate 2003, porta avanti un approccio interdipartimentale. «Lo scopo è avere pronte delle procedure da poter utilizzare immediatamente in caso di bisogno e diramare raccomandazioni di prevenzione».
Canicola che costituisce un fattore di rischio per la salute, specialmente per le fasce più vulnerabili della popolazione: anziani, persone con malattie croniche o sottoposte a farmaci e bambini. «Lo scorso anno in concomitanza dei picchi di canicola abbiamo visto un aumento delle consultazioni al Pronto soccorso», ha spiegato Martine Bouvier Gallacchi, presidente del Gruppo Operativo salute e ambiente. «Non si è trattato solo di persone vulnerabili, ma anche soggetti in salute che si sono esposti al caldo per un periodo prolungato. Tutti, anche i più sani, si sentono spossati in occasione del cambio di stagione e faticano a mantenere la termoregolazione». Le raccomandazioni sono quindi le solite: bere almeno 1,5 litri di acqua durante la giornata, rinfrescarsi regolarmente, consumare cibi freddi e rinfrescanti, evitare gli alcolici ed evitare di fare sforzi all’esterno durante le ore più calde della giornata. Consigli e informazioni che si trovano anche sul sito www.ti.ch/calurasenzapaura.
Temperature elevate che condizionano anche le attività lavorative durante l’estate. «La tutela della salute dei lavoratori è un obbligo del datore di lavoro», ha affermato Gianluca Chioni, capo dell’Ufficio dell’ispettorato del lavoro. «La canicola è un pericolo che l’azienda deve riconoscere. È quindi importante cercare di pianificare nel limite del possibile il lavoro durante gli orari dove il caldo è meno intenso». È anche stato ricordato che l’Ufficio vigila sul rispetto delle misure e dà seguito a tutte le segnalazioni, anche quelle anonime. E se non si riuscisse a evitare di lavorare a contatto con alte temperature «bisogna prevedere diverse pause, di almeno dieci minuti».
Caldo estivo che, spesso, fa rima con ozono. «Si tratta di un inquinante, che è quindi ordinato da un ordinanza federale e da un decreto esecutivo cantonale», ha affermato Michele Fasciana, capo dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili. «Quando i valori limite vengono superati, e in Ticino capita un po’ più frequentemente che nel resto della Svizzera, si introducono una serie di limitazioni e consigli». Tra queste: il limite di 80 chilometri orari in autostrada e l’invito a servirsi di veicoli a basse emissioni.