Ticino

Unitas, ‘un regolamento chiaro per poter guardare al futuro’

L'Assemblea ha nominato i nuovi membri di comitato, completando così il rinnovo richiesto dal governo, e respinto l'ipotesi di copresidenza

Il presidente Casgnola: ‘Rinsaldare la fiducia’
(Ti-Press)
27 maggio 2023
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Il punto finale a un periodo decisamente difficile e l’inizio di un percorso che vuole rinsaldare la fiducia e l’armonia all’interno di Unitas, l’Associazione per ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana, dopo i casi di molestie sessuali perpetrati per anni da un ex alto dirigente. È con questa intenzione che si è svolta oggi pomeriggio (27 maggio) l’Assemblea ordinaria di Unitas, che ha visto la sostituzione degli ultimi membri di comitato. Una misura richiesta anche dal Consiglio di Stato. «Dall’audit è emerso un risultato che ha scosso il comitato e ha fatto fare molte riflessioni. Ha creato tensioni. Vorrei rivolgere oggi, a nome del comitato, le scuse alle vittime che hanno subito un torto e che hanno molto sofferto», ha spiegato un membro uscente. «Sarà compito mio e del nuovo comitato fare in modo che tutti possano trovarsi bene e sentirsi a casa loro», ha affermato il presidente Fabio Casgnola, subentrato negli scorsi mesi al dimissionario Mario Vicari. Il rinnovo del Comitato ha portato alla nomina di Marinella Botta-Cinelli, Giuseppe Faillace, Luca Guastalla, Jary Ferrari e Filippo Martinoli. Neo eletti ai quali dall’Assemblea è arrivata la richiesta «di essere vicini alle attività dell’Associazione e farsi conoscere. Vogliamo poter sapere chi sono le persone alle quali possiamo rivolgerci».

Un regolamento per fare chiarezza su ruoli, compiti e comunicazione

E tra gli strumenti a disposizione della nuova dirigenza ci sarà anche un regolamento aggiornato, come ha spiegato l’avvocato Luigi Mattei nella sua relazione sulle implementazioni delle misure richieste dall’autorità cantonale: «sino dalle prime battute dopo la restituzione audit era apparsa necessaria riorganizzazione della gestione. È uno strumento che dirige l'attività e impone determinati contenuti e approcci». Lo scopo, ha aggiunto Mattei, «è la chiarezza di ruoli e competenze. Deve sapersi chi deve fare che cosa. E sapere chi deve informare chi. Serve trasparenza di ruoli e competenze, tracciabilità di comunicazione e semplificazione dell'organigramma».

Respinta l'ipotesi di valutare la copresidenza

Non è mancata anche qualche tensione tra i soci, con una differenza di vedute (e qualche accusa) sui casi di molestie e il rapporto con la stampa. All'attenzione dell'Assemblea è poi arrivata l'ipotesi di pensare a una modifica degli statuti per permettere la copresidenza e «garantire così anche la presenza di una persona ipovedente, che porta una sensibilità specifica». Ipotesi respinta a larga maggioranza dal plenum. Non è invece stata sollevata e discussa la richiesta – avanzata da alcuni soci sulla stampa – di dimissioni da parte dell'attuale direttore.