È quanto chiede un'iniziativa parlamentare elaborata di Simona Genini. ‘Bisogna evitare la fuga di contribuenti facoltosi’
Il Ticino è il cantone fiscalmente più oneroso per quanto riguarda l’imposizione del prelievo di capitali previdenziali importanti. È quanto afferma un’iniziativa parlamentare elaborata, presentata da Simona Genini (Plr) e sottoscritta anche da deputati di Lega, Centro e Udc. Prendendo come riferimento i dati presentati in occasione del convegno “la fiscalità del domani” organizzato dalla Supsi, Genini afferma che la situazione attuale “induce contribuenti con averi previdenziali rilevanti a spostarsi in altri cantoni pochi anni prima del pensionamento per evitare un prelievo eccessivo che minerebbe il mantenimento del loro tenore di vita che è, va ricordato, l’obiettivo primario della Legge sulla previdenza professionale (Lpp)”.
Gli scriventi riconoscono che a sud delle Alpi ci sia una fiscalità attenuata sui contribuenti con redditi modesti. “E in questo ambito non fa eccezione la situazione per i prelievi della previdenza, dove il Ticino si piazza al 9° rango per l’imposizione delle prestazioni in capitale di 0,5 milioni di franchi. Risulta invece penalizzante per le altre categorie di reddito. È infatti ultimo per quanto riguarda le prestazioni in capitale superiori al milione”. Genini e colleghi portano anche un esempio: un contribuente sposato che ritira un capitale previdenziale di 2,5 milioni pagherebbe a Lumino 379’311 franchi. A pochi chilometri, a San Vittore, gli verrebbero invece chiesti 87’500 franchi.
Nell’atto parlamentare si afferma quindi che “è urgente porre un rimedio a questa situazione ed evitare la fuga di contribuenti”. La richiesta è quindi di allinearsi alla Legge sull’imposta federale diretta. Tecnicamente: imposizione annua intera separata dagli altri redditi, applicando un quinto dell’aliquota ordinaria sul reddito. Un cambiamento che “farebbe passare il Ticino dal 26° al 7° per prestazioni in capitale di un milione e al 10° per prestazioni superiori".