I giudici di Losanna dovranno ora esprimersi sull'entrata in materia. Durisch: ‘Speriamo che la decisione arrivi il prima possibile’
Ricorso ricevuto. È quanto ha scritto il Tribunale federale al Partito socialista, comunicando che la questione della suddivisione dei seggi nelle commissioni del Gran Consiglio finirà sulle scrivanie dei giudici. Questo, però, non vuol dire automaticamente che arriverà una sentenza. Prima i giudici dovranno infatti pronunciarsi sull’entrata in materia. «Chiediamo, come fatto anche nel reclamo e in aula, che si parta dai voti emessi e non emessi, dove l’arrotondamento non è significativo», spiega alla ‘Regione’ il capogruppo socialista Ivo Durisch. Argomenti che in parlamento, nella prima seduta di inizio maggio, non avevano convinto i colleghi a votare la proposta socialista, scegliendo (con un’ampia astensione) il calcolo indicato dai servizi giuridici del Gran Consiglio. Risultato: il Ps ha perso un seggio rispetto alla legislatura precedente (da 3 a 2), il Plr ha mantenuto i suoi 5 rappresentanti mentre il Centro è passato da 3 a 4. «Se invece si vuole partire dai voti del Gran Consiglio – prosegue Durisch – la ripartizione dev'essere fatta tra i partiti che fanno gruppo, e non tra tutti». Durisch prosegue: «Ma anche tenendo 6 come quoziente, che stravolge però la proporzionalità, i calcoli non sono stati fatti correttamente». Insomma, al Tribunale amministrativo federale si chiede di rivedere tutte le possibilità discusse in aula, anche quella che potrebbe sfavorire il Centro, lasciandolo a 3 commissari. «Speriamo che la decisione, in un senso o nell’altro, venga presa il più rapidamente possibile», dichiara il capogruppo. «Nel frattempo i lavori commissionali vanno comunque avanti». E se arrivasse una decisione che modifica l’attuale ripartizione commissionale? «Non sarebbe un problema effettuare delle sostituzioni. È un’operazione che avviene spesso durante una legislatura».