Nella seduta costitutiva, la commissione parlamentare – ora presieduta da Guerra (Lega) – si è data una tabella di marcia per alcuni temi scottanti
Non si è limitata a insediarsi e rinnovare il proprio Ufficio presidenziale. La commissione parlamentare ‘Gestione e finanze’ nella seduta costitutiva ha ripreso i lavori apparecchiando i propri banchi per affrontare tre importanti dossier che hanno già fatto molto parlare di loro e che saranno al centro dell'avvio di questa nuova legislatura. La commissione della ‘Gestione’ che per il prossimo anno sarà presieduta da Michele Guerra (Lega) – affiancato da Bixio Caprara (Plr) quale I vicepresidente e da Fabrizio Sirica (Ps) quale II vicepresidente – ha infatti stabilito modalità e tabelle di marcia per affrontare il Consuntivo 2022, la discussione parlamentare sull'audit relativo all'ex funzionario del Dss, e la questione dell'acquisto dello stabile Efg per creare una ‘Cittadella della Giustizia’.
Per quanto riguarda il Consuntivo 2022, si è deciso di procedere nelle prossime settimane all'audizione del Consiglio di Stato, chiedendo ai gruppi di portare le proprie domande. L'argomento è di particolare rilevanza in quanto legato a quello decisamente spinoso della manovra di rientro per risanare le casse dello Stato imposta al governo dal Gran Consiglio con il precedente preventivo. Governo che in questi mesi è al lavoro per decidere degli interventi incisivi in modo da risparmiare intorno ai 150 milioni così da arrivare a un disavanzo massimo di 40 milioni nel 2024 e al pareggio di bilancio nel 2025. A livello di tempistiche «sul Consuntivo 2022 faremo gli approfondimenti di rito – ci dice, da noi contattato, il neopresidente commissionale Michele Guerra –. Valuteremo in base a tali approfondimenti se emergeranno nodi importanti da sciogliere o meno. Come sempre l’obiettivo è quello di andare in aula per giugno, rispettando le tempistiche, ma tutto dipende da quanto emergerà dalle analisi e dalle domande poste dai gruppi. Visto che la situazione finanziaria è legata anche al risanamento finanziario – sottolinea Guerra – dovremo coordinarci con il Consiglio di Stato».
Il secondo punto all'ordine del giorno della seduta è stato l'audit esterno sull'ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità condannato per coazione sessuale e violenza carnale. 58 pagine per un'indagine iniziata nell'agosto 2022, consegnata alla ‘Gestione’ dallo studio legale Troillet Meier Raetzo di Ginevra e illustrata dall'avvocata Anne Meier lo scorso 21 marzo davanti alla stampa nella sala del Gran Consiglio, da cui sono venuti fuori “da una parte errori e carenze nella gestione del caso individuale, dall'altra problemi generali dell'Amministrazione cantonale riguardo alla gestione del personale”. «Sulla questione – fa sapere Guerra –, dando seguito a quanto stabilito dal parlamento al momento della decisione di eseguire un audit dai poteri accresciuti, dovremo ora andare avanti allestendo un rapporto da portare dinanzi al plenum del Gran Consiglio. Così da discutere quanto emerso e soprattutto le raccomandazioni date dall’avvocata Meier».
A quanto risulta a ‘laRegione’ si è anche deciso di distribuire a tutti i 17 membri della commissione in forma cartacea sia l’audit – che finora era chiuso in cassaforte a Bellinzona e di cui gli stessi commissari avevano potuto prendere visione solo nella citata seduta di marzo aperta alla stampa, con tanto di ritiro finale del documento – sia tutti i verbali e tutto il materiale a esso legato. Interpellato a tal proposito, Guerra si trincera dietro al segreto commissionale, limitandosi a dire che «si sta lavorando».
Si è infine discusso del dossier da lungo tempo in stand-by relativo all'acquisto da parte del Cantone dell’edificio Efg di Lugano, operazione volta a centralizzare in una sede principale la magistratura oggi dislocata tra Locarno, Bellinzona e Lugano per creare una sorta di ‘Cittadella della Giustizia’. Per l’acquisto dello stabile servirebbero 80 milioni, a cui se ne dovrebbero aggiungere circa altri 50 per i lavori di riadattamento da farsi nei prossimi 15 anni. Ci sarebbe poi la ristrutturazione dell’attuale Palazzo di giustizia, sempre sulle rive del Ceresio, che farebbe lievitare i costi complessivi intorno ai 230 milioni. Come noto sul tema c’è parecchio scetticismo da parte di alcuni gruppi parlamentari. Adesso per smuovere le acque si è deciso che nelle prossime settimane i partiti dovranno arrivare in ‘Gestione’ con posizioni di gruppo e domande finali.