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Manca la contesa elettorale e la partecipazione stagna

A due settimane ‘dall’ora X’ i numeri del voto per corrispondenza simili a quattro anni fa. Il politologo: ‘È la vera contesa che mobilita gli elettori’.

Verso il 2 aprile
(Ti-Press)
18 marzo 2023
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Partecipazione al voto nel segno della stabilità nei centri urbani, con qualche eccezione. A poco più di due settimane dalle elezioni cantonali del 2 aprile il numero di cittadini che ha già fatto la propria scelta, sfruttando la possibilità del voto per corrispondenza, è sostanzialmente in linea con il dato del 2019. È quanto ha potuto verificare la ‘Regione’, interpellando ieri pomeriggio le cancellerie dei principali comuni ticinesi. Percentuali comunque ancora piuttosto basse. A Bellinzona, ad esempio, solo il 4% di chi ha diritto di voto ha già consegnato le schede per Consiglio di Stato e Gran Consiglio. A Mendrisio sono circa 550 i cittadini (su oltre 10mila elettori) che hanno imbustato il materiale di voto compilato. A Lugano la percentuale è invece del 6,9%, ovvero 2’400 buste consegnate sulle 34’600 recapitate. In tutti e tre i comuni i numeri citati sono fondamentalmente gli stessi di quattro anni fa, quando alla fine della campagna elettorale fu, a livello cantonale, il 59,3% degli elettori a esprimere la propria preferenza. Leggere variazioni invece a Chiasso e a Locarno. Nella città momò la percentuale di buste arrivate in cancelleria è del 15%, con un +3% rispetto a quattro anni fa. Stessa oscillazione – ma verso il basso – a Locarno, dove il numero di cittadini che ha già votato è passato dal 9 al 6%.


La percentuale di schede consegnate con il voto per corrispondenza a due settimane dal voto

Mazzoleni: al momento regna la stabilità

Al momento le percentuali sulla partecipazione al voto nelle città non sono certo elevate. Sono, come scritto, più o meno in linea con quelle di quattro anni fa. «Il che ci fa dire che per ora quella significativa riduzione della partecipazione che in diversi paventavano, alla luce di una campagna elettorale poco combattuta, non c’è stata, perlomeno nei centri urbani – osserva, interpellato dalla ‘Regione’, il politologo Oscar Mazzoleni, direttore dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna –. Se ci limitiamo alle città e guardiamo a questi primi dati, possiamo dunque parlare per ora di sostanziale stabilità». Eppure, considerato il numero record di candidati e candidate a questa tornata, ci si aspettava una maggiore partecipazione al voto, anche se, va precisato, i dati che abbiamo raccolto riguardano solo le città e alla fine della consultazione popolare manca ancora un paio di settimane… «Da un lato, l’aumento delle candidature può corrispondere a una maggiore mobilitazione dell’elettorato e dunque a una maggiore partecipazione al voto – riprende Mazzoleni –. Dall’altro, tuttavia, conta molto anche il tipo di campagna elettorale. E stavolta si vedono minori contese fra i partiti e candidati in grado di accendere gli animi dei cittadini e delle cittadine rispetto al passato. Pertanto, non mi attendo, quanto a partecipazione, stravolgimenti rispetto alle elezioni cantonali di quattro anni fa», quando aveva votato il 59,3% degli aventi diritto in Ticino.

Della Santa: manca ancora l’effetto Arena

Il problema dell’astensionismo e le possibili soluzioni per contrastarlo sono da tempo sotto la lente anche della Sel, la Sezione degli enti locali (Dipartimento istituzioni). «In generale chi vota per corrispondenza, e soprattutto in tempi brevi dopo aver ricevuto il relativo materiale a domicilio, lo fa perché lo sente come un dovere civico – osserva, da noi contattato, il capo della Sel Marzio Della Santa –. Ma la questione, o meglio la sfida è un’altra: come portare al voto gli altri cittadini-elettori, come motivarli. È chiaro – aggiunge Della Santa – che una campagna combattuta appassiona e mobilita. E questo perché in una campagna combattuta c’è anche una componente di spettacolarità. Finora manca l’effetto Arena. Ecco, personalmente mi auguro che in queste ultime due settimane il dibattito su questo o quel tema si accenda, che anche il confronto politico tra candidati si accenda. Altrimenti c’è il forte rischio che gli elettori guardino altrove e non vadano a votare, dando per scontato, in assenza di un vero confronto tra partiti e candidati, l’esito dei sondaggi secondo i quali la ripartizione dei seggi perlomeno in governo non muterà».

Una campagna per favorire la partecipazione

Agli inizi dello scorso mese il Consiglio di Stato, in vista delle ‘cantonali’ del 2 aprile, ha lanciato la campagna ‘Io faccio la mia parte’ per favorire la partecipazione al voto. Una campagna rivolta in particolare “alle fasce più giovani della popolazione”. L’obiettivo, spiega il governo in una nota, è di “migliorare l’informazione alla cittadinanza attraverso un linguaggio più semplice, accessibile e basato su tutte le opportunità offerte dalla multicanalità”. L’iniziativa trae spunto da quanto avvenuto negli ultimi anni. “La partecipazione alle elezioni cantonali del 2019 si era infatti attestata al 59,3%: una diminuzione di tre punti percentuali rispetto alle elezioni del 2015 – ricorda il Consiglio di Stato –. Analizzando i dati, l’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna aveva evidenziato che l’età era stata una delle discriminanti rilevanti, per la scelta di partecipare o meno al voto, e che l’elettorato più giovane – tra i 18 e i 30 anni – si era mobilitato in maniera inferiore rispetto alle altre fasce della popolazione”.

Tra le ragioni principali di questo astensionismo, “era stata menzionata con particolare frequenza l’insufficiente conoscenza delle candidate e dei candidati”. Diversi i contenuti della campagna ‘Io faccio la mia parte’: “Oltre al consueto opuscolo informativo – consegnato insieme al materiale ufficiale di voto – sarà a disposizione dell’elettorato una pagina web (www.ti.ch/elezioni) completamente ristrutturata per risultare più chiara e facilmente consultabile anche da dispositivi mobili”. La pagina “verrà arricchita progressivamente di nuove informazioni e diventerà il riferimento per tutte le informazioni ufficiali nelle settimane di avvicinamento al voto e anche durante i lavori di spoglio di domenica 2 e lunedì 3 aprile”. Le informazioni sulle modalità di voto “saranno inoltre presentate su una pagina web in ‘lingua facile’, e due video informativi – tradotti nella lingua dei segni – riassumeranno le modalità di voto e spiegheranno i dettagli dei meccanismi di elezione”. Inoltre il nuovo canale Instagram @elezioniTI “presenterà informazioni, curiosità e istruzioni di voto, oltre a ricordare le tappe di avvicinamento alla giornata di domenica 2 aprile”. Previste pure collaborazioni con enti esterni, “in particolare il progetto easyvote, che in occasione di elezioni e votazioni cantonali propone attività informative create ‘dai giovani, per i giovani’ e con il quale il Cantone ha già collaborato in passato”.

Proposte poi attività dal vivo “per coinvolgere gli studenti ticinesi fra i 18 e i 30 anni, in particolare nei Centri per la formazione professionale, in collaborazione con la Divisione formazione professionale del Decs e anche attraverso un programma speciale di visite guidate a Palazzo delle Orsoline”. Basterà tutto questo a mobilitare l’elettorato?