È quanto sostiene un’iniziativa legislativa elaborata dei Verdi, che chiede di modificare la Legge dello sviluppo territoriale
Le consultazioni in ambito pianificatorio devono durare sessanta giorni, e non trenta come prevede oggi la Legge sullo sviluppo territoriale. Questo permetterebbe una maggiore partecipazione della popolazione. È quanto chiede un’iniziativa legislativa elaborata firmata dai Verdi Matteo Buzzi, Samantha Bourgoin, Claudia Crivelli-Barella, Marco Noi e Giulia Petralli. “La pianificazione territoriale è uno strumento fondamentale per modellare il futuro del nostro territorio, unica e limitata risorsa che abbiamo. Questo vale sia per i residenti che ne fruiscono quotidianamente che per i turisti che lo visitano anche per i suoi elementi qualitativi e paesaggistici”, si legge nel testo dell’iniziativa.
La richiesta, secondo i firmatari, è giustificata dalla Legge federale sulla pianificazione del Territorio (Lpt) “che indica alle autorità di provvedere per un’adeguata partecipazione della popolazione al processo pianificatorio”. Inoltre, affermano gli iniziativisti, “I documenti pianificatori in diverse circostanze sono piuttosto complicati e richiedono parecchio tempo per essere analizzati. Per poter permettere finalmente una adeguata consultazione della popolazione e permettere anche ai non addetti ai lavori di avere il tempo sufficiente per approfondire la documentazione che viene pubblicata a livello comunale (ad esempio varianti di piano regolatore) o cantonale (ad esempio piani di agglomerato) il periodo di pubblicazione dovrebbe essere prolungato”. Nello specifico la richiesta è di modificare il capoverso 2 dell’articolo 11 della Legge delle sviluppo editoriale nel seguente modo: “Gli atti e la documentazione sono depositati per sessanta giorni. previo avviso, presso i Comuni”.