È quanto ha risposto il Consiglio federale alle domande di Fabio Regazzi (Centro) sul caso legato al Gruppo edile Rossi
"Il Consiglio federale si aspetta che le Ferrovie federali svizzere (Ffs) esercitino un elevato grado di diligenza nell’aggiudicazione dei contratti e dei concorsi". È quanto ha risposto il governo federale, durante l’ora delle domande, al consigliere nazionale ticinese Fabio Regazzi (Centro). Il deputato chiedeva la posizione del Consiglio federale sulla vicenda legata al Gruppo edile Rossi, impresa edile italiana presente anche in Svizzera dove è sotto inchiesta per violazione della Legge sul lavoro. "Il Gruppo è indagato anche all’estero – affermava Regazzi – per presunte infiltrazioni mafiose. Come valuta il governo questo fatto? E cosa intende fare per evitare che ciò accada anche in futuro?". Regazzi ha inoltre evidenziato come "il Gruppo Rossi intrattenga rapporti contrattuali con le Ffs. Non è la prima volta che grandi opere pubbliche elvetiche vengono attribuite a imprese estere di dubbia reputazione".
Pur senza esprimersi sul caso specifico, il Consiglio federale ha ricordato che "per quanto riguarda tutti gli offerenti, le Ffs escludono dalle procedure di aggiudicazione le aziende che sono state condannate per reati o infrazioni". Inoltre, viene anche puntualizzato, "è sufficiente che un offerente non sia reputato affidabile o degno di fiducia per essere escluso". L’inchiesta ‘Monte Ceneri’, che riguarda il Gruppo Rossi, era stata avviata nel 2019 dopo la denuncia di Unia per violazione della legge sul lavoro e delle norme di sicurezza. Accuse sempre respinte dal Gruppo. Nelle ultime settimane il procuratore pubblico Andrea Gianini, titolare dell’incarto, ha nuovamente interrogato alcuni degli operai costituitisi accusatori privati nonché altri professionisti indicati da Unia.