Nuova interpellanza del deputato del Movimento per il socialismo sul dossier
Continua a tener banco il caso Unitas, e meglio le molestie sessuali in seno all’Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana commesse negli anni scorsi da un suo ex alto dirigente. Una nuova interpellanza indirizzata al governo dal deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini rilancia il tema. "L’ex direttore della Rsi, dopo aver diretto quale presidente del giorno l’assemblea di Unitas dello scorso 21 maggio, avrebbe ricevuto l’incarico da parte dell’attuale comitato di Unitas – ormai ampiamente delegittimato e che dovrebbe dimettersi secondo la volontà e le indicazioni del Consiglio di Stato, o perlomeno della sua maggioranza – di occuparsi della comunicazione dell’associazione. Altre voci – continua Pronzini – danno come probabile la sua elezione nel futuro comitato dell’associazione". Al governo il parlamentare chiede se sia al corrente di queste voci o se sia stato informato dall’associazione. E se sì, "quali sono esattamente i compiti che il delegittimato comitato Unitas ha affidato all’ex direttore della Rsi".
"Recentemente, la Rsi è stata al centro di una serie di segnalazioni di molestie e mobbing avvenute sotto la sua direzione – rammenta Pronzini –. Come ci si ricorderà nella primavera del 2021 La Regione aveva pubblicato la notizia che i vertici della Ssr (presidente CdA e direttore generale) avevano deciso di togliere dalle mani del direttore il dossier relativo alle accuse di mobbing e molestie all’interno dell’azienda. Ciò – aggiunge il granconsigliere dell’Mps – a seguito di due tweet pubblicati ad aprile dal direttore uscente come risposte ad altri utenti Twitter su argomenti di natura sessuale: battute sopra le righe, ritenute non consone al ruolo e all’immagine del direttore della Rsi. Prima della fine della vicenda, l’ex direttore aveva poi annunciato il proprio pensionamento anticipato. Ora sembra che proprio l’ex direttore della Rsi si appresti ad assumere un incarico direttivo in un’associazione implicata anch’essa in una vicenda di molestie non ancora conclusa, né tantomeno risolta. Una presenza, in questa fase della vicenda Unitas, che non può essere ignorata dalle autorità cantonali che hanno espresso, seppur tardivamente, la necessità di un cambiamento radicale di persone e atteggiamenti alla testa di Unitas".
Al Consiglio di Stato Pronzini chiede, come detto, se sia stato "informato, o coinvolto, di questa decisione" e se sì "per quale ragione non ha chiesto al delegittimato comitato di Unitas di soprassedere a questa decisione che, per le ragioni sopra richiamate, appare del tutto inopportuna". Insiste l’interpellante: il governo "è al corrente del fatto che l’attuale delegittimato comitato stia cercando di organizzare l’entrata dell’ex direttore della Rsi nel nuovo comitato in occasione della prossima assemblea generale?".