Il Partito socialista consegna le sottoscrizioni: ‘No agli sgravi fiscali per le famiglie ricche’. Dal fronte borghese ’nessuna preoccupazione’
Sono oltre 8mila le firme raccolte dal Partito socialista per il referendum "No agli sgravi fiscali per le famiglie ricche" che mira a contrastare la decisione del Gran Consiglio di permettere la deducibilità dei premi di cassa malati dei figli a carico. Le firme sono state consegnate oggi in cancelleria.
"Invece di sostenere concretamente il ceto medio su cui l’esplosione dei premi di cassa malati incide in maniera importante sul budget familiare, il centrodestra preferisce fingere di farlo con misure pseudo-sociali: infatti solo chi guadagna di più potrà godere in maniera sostanziale di questo sgravio fiscale" scrive lo stesso Ps in una nota diffusa alla stampa, definendo la norma contro cui è stato promosso il referendum "una proposta ingiusta e uno sperpero di denaro pubblico". Ciò perché, secondo i socialisti, "persone sole, coppie senza figli e persone anziane non riceverebbero inoltre alcun beneficio. Sarebbero invece soprattutto le famiglie molto benestanti ad approfittarne. Infine mancherebbero importanti entrate nelle già fragili casse pubbliche".
Allo stesso tempo il capogruppo Ivo Durisch ha presentato a nome del Partito socialista un’iniziativa parlamentare che funge da controprogetto e che chiede di utilizzare la stessa cifra prevista per questi sgravi a pioggia per destinarli invece in maniera specifica in favore del ceto medio tramite una riduzione mirata dei premi.
Nonostante si siano già raggiunte le 8’500 sottoscrizioni, aggiunge il Ps, continua contestualmente la raccolta firme per l’iniziativa popolare ‘gemella’, che chiede che nessuno debba spendere più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi di cassa malati.
"Ora la parola passa alle cittadine e ai cittadini che dovranno decidere se confermare l’attuale ingiusta decisione parlamentare o se contrastare l’aumento dei premi di cassa malati con misure concrete e mirate", conclude il comunicato.
A non scomporsi per niente è il fronte borghese che queste deduzioni prima le ha proposte, poi le ha sostenute in Gran Consiglio fino all’approvazione il 14 dicembre 2022 con 56 favorevoli e 20 contrari. A partire dal presidente del Plr Alessandro Speziali: «Resto molto fiducioso, questo sgravio ha raccolto una maggioranza molto solida in parlamento ed è una misura trovata per dare una risposta a corto termine al problema. Come sempre in queste cose si può fare meglio, ma siamo convinti della bontà di questa iniziativa che prima si applica meglio è, essendo qualcosa che va evidentemente a favore di tutti. E soprattutto – punge Speziali – a noi non pone problemi perché non siamo intrisi di ideologia».
«La democrazia va sempre rispettata, se ci sono 8’500 firme che chiedono che il popolo si pronunci su questa misura ben venga» afferma il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni. In più, «la votazione non provocherà lungaggini, dal momento che questa modifica sarebbe stata applicabile dalla dichiarazione fiscale del 2024. Ciò detto – prosegue Agustoni – non riesco a capire perché una famiglia che deve pagare i premi di cassa malati per i figli debba pagare come chi di figli non ne ha. Di solito i socialisti insegnano che chi più ha più deve pagare, qua sembra un po’ il contrario. Ma a pronunciarsi sarà il popolo».
Secca la replica del leghista Michele Guerra: «Oggi i ticinesi sono sempre più colpiti e condizionati da un sistema di casse malati che non funziona più bene. Il regime di concorrenza dovrebbe ottimizzare le risorse e normalizzare i prezzi, ma tutto ciò non avviene: il ticinese si trova a pagare sempre di più. Il nostro atto votato dal Gran Consiglio andava quindi nella direzione di voler aiutare proprio i ticinesi, confrontati a questo annoso problema».