Lo annuncia lo stesso consigliere di Stato su Facebook sostenendo che si sia di fronte ‘ad uno squallido tentativo di infangare un avversario politico’
Il consigliere di Stato Manuele Bertoli in un post sulla sua pagina Facebook ha annunciato una querela per calunnia, subordinatamente diffamazione, rispettivamente per mancata opposizione ad una pubblicazione punibile nei confronti del giornalista del Mattino della Domenica Mauro Botti e del direttore della testata Lorenzo Quadri. "Attorno al cosiddetto ‘caso Unitas’, sul quale non entro nel merito perché è toccato e tocca ad altri farlo, in tempi di campagna elettorale si intende alimentare un ‘caso politico’ che prende di mira la mia persona", spiega Bertoli nel post intitolato "Querela necessaria", ricordando come, già prima di domenica 19 febbraio, il domenicale avesse già toccato il tema il 5 febbraio scorso, "con affermazioni false e calunniose".
"Avrei volentieri fatto a meno di disturbare la giustizia, ma dopo aver spiegato a Botti e Quadri come stavano le cose il 5 e 6 febbraio, dopo averlo spiegato in una conferenza stampa il 10 febbraio e dopo aver risposto direttamente in Gran Consiglio ad una serie di illazioni il 13 febbraio, non mi resta altra scelta per difendere la mia onorabilità", prosegue il consigliere di Stato socialista, ribadendo che a suo avviso "qui la politica e la difesa delle vittime non c’entrano nulla" e che si sia di fronte "ad uno squallido tentativo di infangare un avversario politico": questo, ricorda il direttore del Decs, "dopo che, come ha pubblicamente riferito il governo, l’audit non ha rilevato mobbing presso Unitas, rispettivamente ha indicato chiaramente che le prime segnalazioni inerenti alle molestie sono del 2018, ben sei anni dopo che io ho lasciato la direzione dell’associazione".
Infine la chiusura, non priva di toni polemici: "Se l’arena politica ticinese è diventata questa, io sono ben contento di lasciarla tra poco, perché si è trasformata in una povera cosa".