Quattro regole per non violare le ‘zone di tranquillità’: con ‘Rispetto è protezione – Sport sulla neve e rispetto’ Nature-Loisirs sbarca in Ticino
In inverno, parole come ‘conservazione’ e ‘risparmio’ rappresentano dei veri e propri dogmi. Magari non scritti, ma comunque assolutamente essenziali. Vocaboli che, alle nostre latitudini, per buona parte della popolazione hanno acquisito un significato e un’importanza rilevanti soprattutto se associati al problema della crisi energetica innescata (anche) dalla guerra in Ucraina. Gli animali, per contro, con questo stile di vita forzatamente parsimonioso ci convivono praticamente da sempre: quando le temperature si fanno più rigide e i prati si imbiancano di neve, e di conseguenza scarseggia il cibo, per la fauna selvatica inizia la lunga stagione della sopravvivenza. Quella in cui ogni scampolo d’energia risparmiato può fare la differenza fondamentale tra il sopravvivere alla stagione fredda oppure soccombere.
Un concetto fatto proprio da Nature-Loisirs, associazione che dal 2016, anno della sua creazione, si batte in prima fila nell’ambito del rispetto delle cosiddette ‘zone di tranquillità’ della fauna, ossia quelle aree dove l’osservanza di poche ma fondamentali regole di reciproco rispetto e convivenza può fare un’enorme differenza: quella tra la vita e la morte. Lo è in particolare per il gallo cedrone, a rischio di estinzione, così come per il fagiano di monte e la pernice bianca, che per loro natura sono scarsamente dotati o addirittura sprovvisti di scorte di grasso. Ad accentuare il rischio, poi, sono le temperature più rigide, che ad ogni buon conto, fortunatamente, quest’inverno non si sono ancora manifestate.
Le zone di tranquillità per la fauna selvatica servono a regolare e dunque disciplinare l‘utilizzazione di queste aree da parte dell’essere umano, ricorda l’associazione. Queste possono essere zone a sé, appositamente delimitate, oppure aree non praticabili o sorvolabili facenti parte di zone protette già esistenti (come le riserve naturali o le bandite federali di caccia). Le zone di tranquillità – la cui designazione è di competenza dell’Ufficio federale dell’ambiente, a cui ne compete la definizione, tramite la Legge sulla caccia – si differenziano dai siti di protezione della fauna selvatica, per quanto anche questi ultimi possano fungere temporaneamente da zone di tranquillità per la fauna selvatica. Al loro interno è data priorità alle esigenze degli animali: conformemente alla citata Legge sulla caccia, lo scopo di queste zone è quello di prevenire un eccessivo disturbo della fauna selvatica a fronte della crescente utilizzazione del territorio per le attività del tempo libero. Durante alcuni periodi dell’anno o in taluni casi durante tutto l’anno, all’interno di queste zone le attività del tempo libero sono vietate o consentite unicamente in modo limitato. Esistono zone vincolanti e zone raccomandate. Le prime sono istituite mediante processo legislativo (ad esempio tramite la legislazione cantonale sulla caccia, oppure ancora attraverso la pianificazione comunale delle zone) e le contravvenzioni commesse al loro interno sono sanzionabili.
Attualmente (dati aggiornati a inizio dicembre), in Svizzera sono 741 le zone di tranquillità vincolanti ufficialmente riconosciute come tali dall’Ufficio federale dell’ambiente, a cui vanno ad aggiungersene 17 nel Liechtenstein e altre 241 raccomandate. Va tuttavia precisato che in alcuni Cantoni (come Argovia, Basilea Città, Ginevra, Giura e Sciaffusa) la delimitazione di queste zone è tutt’ora in corso. In Ticino, quelle vincolanti sono 34 (la più vasta è quella che si estende da Faido al Pizzo Campolungo, e da Nivo al Pizzo Campo Tencia).
E qui, come detto, si inserisce il ruolo di Nature-Loisirs, che per la prima volta dal 2016 estende il suo lavoro di prevenzione a sud delle Alpi. «Sì, perché il problema della fauna a rischio di sopravvivenza tocca tutta la Svizzera e, dunque, anche il Ticino. Dove nel 2021 sono state ufficialmente istituite queste zone di tranquillità – tiene a sottolineare Vanda Ciotti, responsabile per il Ticino della campagna ‘Rispetto è protezione – Sport sulla neve e rispetto’ di Nature-Loisirs –. Per questo motivo da fine gennaio facciamo sentire la nostra voce, e dunque anche quella degli animali selvatici che popolano i nostri boschi, attraverso la distribuzione di materiale informativo, stampato per la prima volta in italiano». Qual è il vostro target? «Non siamo una grande associazione, per cui ci sarebbe impossibile andare sul terreno per raggiungere capillarmente tutti gli sportivi e le persone che cercano un po’ di svago sulla neve. Perciò cerchiamo di veicolare la nostra opera di sensibilizzazione attraverso diversi canali, istituzionali e no. Collaboriamo ad esempio con gli uffici del turismo, con gli operatori escursionistici in loco e le capanne alpine. In questo modo cerchiamo di raggiungere il maggior numero di persone possibili, facendo leva anche sui negozi che noleggiano l’attrezzatura per la pratica degli sport invernali, dagli sci alle racchette da neve. Anche i guardiacaccia attivi sul terreno ci conoscono e sono sensibilizzati al tema su cui poniamo l’accento con la nostra campagna. Onde evitare fraintendimenti, non siamo un’associazione di militanti ambientalisti o simili: con il suo operato, Nature-Loisirs si prefigge di sensibilizzare le persone a questa problematica, affinché nei boschi e per pendii innevati ci vadano in modo pienamente consapevole».
Nature-Loisirs, nell’ambito della sua campagna per il rispetto delle zone di tranquillità ha individuato 7 specie di animali particolarmente a rischio. Di seguito uno specchietto con le principali caratteristiche
«Come associazione, e questo è bene ribadirlo, non siamo affatto contrari agli sport invernali o alla ricerca di un po’ di svago nella natura, ci mancherebbe altro – sottolinea la nostra interlocutrice –! È più che normale che le persone cerchino un po’ di sfogo nel tempo libero, e che lo facciano prediligendo un’attività all’aria aperta. Ciò che ci sta a cuore è che lo facciano nella consapevolezza che, comunque, quello è un contesto popolato pure da altre forme di vita, e che dunque va rispettato. Quando ci avventuriamo su qualche sentiero con le racchette o gli sci ai piedi, sovente lo facciamo andando a... casa d’altri. E questi altri si chiamano cervo, lepre, gallo cedrone e via discorrendo: dobbiamo sempre tener presente che, anche se non li vediamo, loro ci sono. E che ogni nostro gesto può metterli in fuga, cosa che comporta un inutile dispendio di energie preziosissime, anzi vitali, in inverno». È per questo che sono state istituite le zone di tranquillità, con le relative sanzioni per chi non rispetta quelle vincolanti. Ed è anche per questo che sono state coniate quattro semplici regole al fine di garantire una sana convivenza tra attività umane invernali e fauna selvatica.
In generale, chi attraversa una zona di tranquillità vincolata (segnalata da un apposito cartello indicatore) è tenuto ad attenersi alle quattro regole fondamentali, oltre che seguire il sentiero o gli itinerari demarcati: chi non dovesse osservare questa disposizione è passibile di denuncia penale o contravvenzione. Non c’è invece il rischio (diretto) di incorrere in multe in caso di abbandono del tracciato nell’attraversamento di una zona di tranquillità raccomandata, ma anche qui una certa disciplina è logicamente auspicata.
«Un altro accorgimento che sarebbe utile adottare, in generale, concerne il modo di spostarsi in montagna nella stagione invernale: nella zona boschiva (dove, in particolare, gli incontri con fagiani di monte, galli cedroni, camosci e cervi possono essere più frequenti) sarebbe indicato contenere lo spazio delle proprie attività, e solo al di sopra di questa fascia (dove in prevalenza si trovano pernici bianche, stambecchi, camosci e lepri variabili) allargare il proprio raggio d‘azione. Idealmente si dovrebbe insomma formare una sorta di ’imbuto’, in modo da ridurre gli incontri con la fauna selvatica».
Nature-Loisirs, ad ogni modo, non è solo attiva sul fronte invernale: «No, affatto. Accanto all‘azione di sensibilizzazione legata alle attività sulla neve, da qualche anno portiamo avanti, in particolare oltre San Gottardo, pure ’sur l’eau avec respect’, campagna di sensibilizzazione rivolta alle attività a contatto con l’acqua: lì le specie in pericolo sono ovviamente altre, ma la tematica per cui ci battiamo è sempre la medesima: quella di sensibilizzare la popolazione alla convivenza rispettosa con la fauna».
Ufficialmente, come detto, la campagna ‘Rispetto è protezione – Sport sulla neve e rispetto’ in Ticino è partita in modo attivo a fine mese. Chi volesse ordinare il relativo materiale informativo (in italiano, come pure tedesco, francese o inglese) – enti, associazioni varie ma anche privati – può richiederlo direttamente sul sito internet di Nature-Loisirs.