Per il 2022 i conti del Cantone sfiorano, per ora, il pareggio (-13,4 milioni). Il direttore del Dfe: ‘Alcune previsioni negative non si sono confermate’
Migliorano (ancora) le previsioni sulle finanze cantonali di quest’anno. Questa mattina il Consiglio di Stato ha infatti aggiornato il preconsuntivo, che ora segna un -13,4 milioni di franchi. Cifra distante dai -134,9 milioni inseriti nel Preventivo 2022 e anche minore rispetto all’ultimo aggiornamento, di fine agosto, che segnava un -64,7 milioni. "Determinanti per il miglioramento sono l’aggiornamento del mese di ottobre delle stime del Pil relative al 2022 prese in considerazione per la valutazione dei gettiti fiscali così come l’aumento delle imposte di successione e donazione, oltre a minori spese per contributi nel settore dell’assistenza sociale, dell’asilo e dei trasporti pubblici", fa sapere il Consiglio di Stato.
Un preconsuntivo che, per il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta, «conferma, per ora, il trend registrato nel corso di quest’anno». Due le tendenze che emergono: «Da un lato abbiamo un’economia che ha reagito alla pandemia meglio di quello che si pensava all’inizio. La tenuta è quindi stata buona e anzi alcuni settori sono addirittura cresciuti». Tra questi c’è sicuramente il turismo che «anche quest’anno ha fatto registrare dati migliori rispetto al 2019, anno prepandemico e quindi di riferimento». Per quanto riguarda gli effetti della pandemia su economia e casse pubbliche, Vitta spiega alla ‘Regione’ che «possiamo sicuramente parlare di una tendenza nel 2022 migliore rispetto a quanto era previsto in sede di Preventivo».
L’altro trend che si è delineato riguarda invece «il timore abbastanza presente dopo la fase acuta della pandemia di maggiori costi legati ad esempio alla socialità, e contraccolpi nel trasporto pubblico», afferma il direttore del Dipartimento delle finanze ed economia. Paure che però «a oggi sono meno presenti rispetto all’inizio. Questo ha permesso di avere una spesa inferiore rispetto a quella preventivata». La situazione, precisa Vitta, resta però incerta: «Siamo confrontati con uno scenario ancora nuovo, con la guerra in Ucraina e la crisi energetica. Il timore di un certo rallentamento economico è presente. Anche perché le previsioni sono meno ottimistiche di quello che poteva essere qualche mese fa. È difficile sia per il privato che per il pubblico prevedere l’evoluzione futura».