Ticino

Plastica riciclabile, i Comuni dovranno organizzarne la raccolta

Dal 1° giugno si passerà dalla ‘possibilità’ all’‘obbligatorietà’. Lo ha deciso il Consiglio di Stato. Novità anche per i rifiuti generati negli eventi

(DT)
10 novembre 2022
|

«Una nuova frontiera della gestione sostenibile dei rifiuti». È quella verso cui ha deciso di andare il Consiglio di Stato decretando l’obbligo per tutti i Comuni – al posto dell’attuale possibilità – di organizzare la raccolta separata delle plastiche riciclabili e disciplinando l’uso di stoviglie e di plastiche monouso durante le manifestazioni e gli eventi. Lo ha fatto approvando la proposta del Dipartimento del territorio (Dt) concernente due modifiche del Regolamento di applicazione dell’Ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti (Ropsr) che, per consentire a tutti i Comuni di adeguarsi, entreranno in vigore il 1° giugno 2023.

«In passato nel sacco nero si buttava di tutto – ha ricordato in conferenza stampa il direttore del Dt Claudio Zali –. Poi col tempo abbiamo iniziato a separare il vetro, la carta, il Pet, l’alluminio, per riciclarli. Ora nei sacchi colorati rimangono soprattutto gli imballaggi di plastica». Plastica per la quale «la lodevole volontà di riutilizzarla si scontra attualmente con i lunghi chilometri che generalmente deve percorrere perché ciò possa avvenire, con il bilancio del CO2 a risentirne negativamente», ha considerato Zali. Per questo motivo, «avendo a Giubiasco il migliore impianto di termovalorizzazione della Svizzera, si riteneva che usare la plastica per produrre energia potesse ancora essere una soluzione tutto sommato ragionevole. Adesso però c’è un’ampia volontà di fare di più e meglio».

L’introduzione in Ticino di una raccolta separata delle plastiche è stata più volte argomento di discussione negli ultimi anni. A tal proposito il Dt ha promosso una serie di studi specifici per valutarne una possibile adozione capillare su suolo ticinese presso gli enti locali. Sulla scorta dei risultati emersi è dunque stata formulata questa nuova disposizione – preavvisata favorevolmente dall’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) – che prevede l’introduzione della raccolta separata delle plastiche maggiormente riciclabili, ovvero il polipropilene (PP) e il polietilene (PE), presso i Comuni. «Per molti non cambierà nulla perché già lo fanno – ha sottolineato Zali –. Per altri invece occorrerà allestire la possibilità della riconsegna».

Smaltimento da farsi in prevalenza in Ticino

Si tratta di portare avanti un principio di «economia circolare, di riciclaggio e riutilizzo, di gestione razionale delle risorse – ha osservato il direttore della Divisione dell’ambiente Giovanni Bernasconi –. Pur essendo le plastiche una quota parte relativamente bassa dei rifiuti urbani, parliamo di circa il 5%, è importante portare avanti questo discorso, tanto più che la popolazione si è dimostrata molto sensibile al tema. Anche perché a livello di volume costituiscono una parte importante del sacco dei rifiuti, per cui è anche una questione economica». Si è così deciso di uniformare il sistema in tutti i Comuni ticinesi e di sancire che l’impatto ambientale sia il minore possibile. «Per questo il riciclaggio dovrà avvenire integralmente o in parte in Ticino, evitando i costosi e poco sostenibili trasporti – ha illustrato Bernasconi –. Inoltre le aziende mandatarie dovranno avere un regolamento operativo in cui sono concretizzati i requisiti che deve soddisfare il loro esercizio». Requisiti che i Comuni indicheranno nel concorso di appalto.

Presumibile aumento della tassa base

A livello finanziario, Zali ha evidenziato come negli ultimi anni in Ticino si sia osservata una continua diminuzione dei costi delle prestazioni che concorrono alla determinazione della tassa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani comunali (Rsu), dai 170 franchi alla tonnellata del 2016 ai 140 franchi del 2023, con una conseguente riduzione complessiva dei costi a carico dei Comuni pari a circa il 20%. «Con la modifica del Regolamento, i Comuni dovranno assumersi i costi per raccogliere le plastiche. Contemporaneamente i cittadini se ne libereranno gratuitamente utilizzando meno sacchi colorati. Se i costi comunali per il servizio equivarranno a quelli dello smaltimento Rsu, la partita rimarrà in equilibrio – ha considerato Zali –. Se invece la plastica sarà immessa nella filiera di riciclo a un costo superiore, ci sarà un piccolo delta che si immagina i Comuni recupereranno con la tassa base a carico dei cittadini, che però appunto risparmieranno sui sacchi». Tendenzialmente, ha detto Zali, «si vorrebbe immaginare che questa riforma sia sostanzialmente neutrale per i cittadini». Molto però dipenderà dalla filiera economica. «In questo momento di rincari avvertiamo molto interesse per i materiali riciclati considerati economicamente convenienti. In altri momenti la situazione potrebbe essere diversa. Ma accanto all’obiettivo ambientale terremo d’occhio anche la questione economica», ha rassicurato il presidente del Consiglio di Stato.

Usa e getta: più responsabilizzazione

La seconda modifica consiste in un nuovo articolo per gestire al meglio i rifiuti prodotti dalle manifestazioni. In questo senso il Dt era stato invitato dal Gran Consiglio, con l’approvazione di una mozione del maggio 2019, a introdurre un divieto di utilizzo di stoviglie e plastiche monouso durante le manifestazioni e gli eventi. L’Ufam aveva tuttavia comunicato che non è possibile proibirne l’impiego a livello cantonale in quanto si tratta di un prodotto ammesso regolarmente in commercio in Svizzera. Tenendo conto di questa indicazione il Dipartimento ha formulato la nuova disposizione volta a responsabilizzare gli organizzatori delle manifestazioni a un uso più consapevole dei vari materiali disponibili (ad esempio le stoviglie multiuso, in bioplastica o legno). Il nuovo articolo mira quindi a sensibilizzare ulteriormente gli organizzatori di eventi pubblici, affinché adottino i provvedimenti necessari per garantire dapprima una riduzione e successivamente uno smaltimento (raccolta, riutilizzo, riciclaggio o smaltimento definitivo) efficaci e razionali dei rifiuti prodotti nel contesto della manifestazione. La nuova norma prevede, inoltre, che i Municipi veglino sulle scelte degli organizzatori e tengano conto dei comportamenti virtuosi nel rilasciare le autorizzazioni.