Il capogruppo in Gran Consiglio scioglie le riserve e si candida per il governo. Marchesi: più persone capaci in squadra, più voti attireremo
Sarà quello di Boris Bignasca il terzo nome leghista nella lista che il movimento di Via Monte Boglia sta preparando assieme all’Udc per le elezioni cantonali del prossimo 2 aprile. Capogruppo in Gran Consiglio, deputato prima dal 2007 al 2010 e poi tornato in parlamento nel 2015, figlio del fondatore della Lega Giuliano Bignasca, ha sciolto le riserve alla trasmissione ‘Detto tra noi’ su Teleticino e, per la prima volta, ha deciso di candidarsi per il governo. Sarà, quindi, al fianco degli uscenti Norman Gobbi, a capo del Dipartimento istituzioni, e Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio. L’ufficialità sia della presenza di Bignasca in lista, sia delle clausole dell’accordo con l’Udc la Lega la darà con la propria assemblea prevista per domenica 23 ottobre a Rivera. I democentristi ratificheranno il tutto in un comitato cantonale la cui data non è ancora stata fissata, e assieme al via libera all’accordo con la Lega sarà reso noto anche il nome che accompagnerà in lista quello del presidente cantonale Piero Marchesi. E i nomi più probabili in casa Udc sono quelli del deputato Paolo Pamini e del municipale di Lugano Tiziano Galeazzi. Uno dei due.
«L’obiettivo della Lega è di confermare i due seggi in Consiglio di Stato – dice, interpellata dalla ‘Regione’, la vicecapogruppo in parlamento e portavoce del movimento Sabrina Aldi –. Per quanto riguarda il nostro terzo candidato nella lista si è deciso di puntare su un nome forte. Il Consiglio esecutivo della Lega ha proposto quindi a Boris Bignasca di candidarsi: lui si è preso un po’ di tempo per rifletterci e per finire ha accettato. Un nome forte, ripeto, e nuovo, visto che Boris è la prima volta che si candida per un esecutivo, che in questo caso è il governo cantonale». Sulla lista unica Lega/Udc le tre candidature del movimento di via Monte Boglia cominciano quindi ad avere un nome e un volto: con i consiglieri di Stato uscenti, Norman Gobbi e Claudio Zali, ci sarà dunque anche Bignasca. Ora la parola passa all’Assembla della Lega, agendata per il pomeriggio di domenica prossima a Rivera, al Centro cantonale della Protezione civile. La ratifica dei tre candidati per il Consiglio di Stato appare comunque scontata.
E come l’ha presa, la discesa in campo di Boris Bignasca, il presidente Udc Piero Marchesi, che ha tutta l’intenzione di insidiare uno dei due seggi leghisti e portare il suo partito in Consiglio di Stato? «Sono contento», risponde raggiunto da ‘laRegione’ per un commento a caldo. E ancora: «Come ho detto già in altre occasioni, più la lista è forte e con persone capaci di attrarre molti voti meglio sarà per la nostra area». Di più non dice Marchesi, se non che proprio a livello di area «stiamo finalizzando l’accordo» e che, appunto, «aspettiamo di avere conferma ufficiale della Lega affinché possa essere ratificato anche dal nostro comitato cantonale».
Sulla medesima lista due nomi saranno dell’Udc. Marchesi, come preannunciato nelle settimane scorse in un’intervista alla ‘Regione’, ha già detto che sarà della partita. Ha intanto ufficializzato la propria disponibilità anche il municipale di Lugano e parlamentare cantonale Galeazzi. E Pamini? «Se mi vogliono, sempre con molto piacere!», ci risponde il granconsigliere.
«Personalmente – riprende Aldi – ritengo che i nostri due consiglieri di Stato abbiano fatto e facciano un buon lavoro e che quindi meritino di essere rieletti. Ovviamente una certa preoccupazione è legittima. Speriamo quindi di riuscire a mobilitare il nostro elettorato. Per questo contiamo anche su un terzo nome forte, che è quello appunto di Boris Bignasca».
L’Assemblea leghista di domenica 23 sarà chiamata – ed è il primo punto, fondamentale, all’ordine del giorno – a pronunciarsi anche sull’accordo elettorale tra il movimento e l’Udc. Accordo che i ‘negoziatori’ dei due partiti stanno affinando in questi giorni. «Si è in dirittura d’arrivo: stiamo discutendo delle virgole – sostiene Norman Gobbi –. Poi saranno le assemblee dei due partiti a esprimersi sull’accordo. L’obiettivo comune è di rafforzare l’area politica di riferimento di Lega e Udc».