Il ceo de ‘laRegione’ Rocco Salvioni spiega i motivi e i contorni della nuova (e audace) campagna abbonamenti lanciata lunedì
Non è passata inosservata la nuova campagna abbonamenti de ‘LaRegione’. Una campagna che si è voluta coraggiosa e capace di aprire una breccia oltre il Sopraceneri. Non senza lanciare una strizzatina d’occhio al suo principale concorrente, tanto che non è mancata una seppur ‘elegante’ reazione. A spiegare i motivi e i contorni di questa iniziativa, attraverso un’intervista rilasciata al magazine online persoenlich.com, è lo stesso ceo, Rocco Salvioni: «Quando i pubblicitari, Rod e Farner, ci hanno presentato quest’idea abbiamo sentito il formicolio. Non c’è nemmeno stato bisogno di molto tempo per riflettere per rendersi conto che era esattamente per ‘laRegione’ la campagna giusta al momento giusto».
Porsi quale "vero corriere del Ticino" è stato a ogni modo un passo audace: «Naturalmente non vogliamo essere il ‘Corriere del Ticino’ – ha chiarito l’amministratore delegato –, crediamo infatti nei punti di forza de ‘laRegione’ attraverso un’eccellente professionalità giornalistica. Vogliamo sottolinearlo con questa campagna soprattutto a sud del Ceneri, dove tradizionalmente il ‘Corriere’ è molto presente. Ecco il potenziale di ‘laRegione’».
Ottimisti in questo? «Riteniamo che da un punto di vista puramente giornalistico la nostra sia l‘offerta migliore per il pubblico. Singoli lettori che tradizionalmente seguono il ‘Corriere’ ci hanno attestato che siamo più interessanti. Questo, ovviamente, è soggettivo. Obiettivamente, i dati sui lettori dicono che siamo vicini al ’Corriere’. Per noi è arrivato il momento di marcare presenza» evidenzia Salvioni, oltre a ricordare la stretta collaborazione che si è via via attuata fra le due redazioni di Lugano e Chiasso e la scelta di argomenti originali e carichi di attualità e discussione: «L’esempio migliore è la polemica che si è scatenata dopo un nostro servizio che denunciava il tentativo di un sedicente sindacato che contattando alcune aziende del Mendrisiotto cercava di aggirare le disposizioni di legge sul salario minimo recentemente entrate in vigore in Ticino».
Un nuovo corso che si incarna anche nella persona del direttore Daniel Ritzer, entrato in carica nel gennaio del 2021: «Sotto la sua guida – annota il ceo – il giornale ha mantenuto la sua copertura completa del territorio e ha rafforzato il suo profilo attraverso la diversità di opinioni, la critica e il confronto. Pretendiamo di essere un punto di riferimento per il dibattito pubblico. Vogliamo superare il modello del giornalismo troppo istituzionale che, permettetemi di dire, crediamo il ‘Corriere’ rappresenti ancora oggi. È qui che vediamo l’opportunità per ’laRegione’» non manca di puntualizzare Salvioni.