Il Centro/Ppd informa che in vista della votazione sulle imposte di circolazione non ricorrerà al Tribunale federale: ‘Vinciamo ed entri in vigore nel 23’
Non ci sarà alcun ricorso al Tribunale federale per l’opuscolo informativo riguardo alla votazione sulle nuove imposte di circolazione del 30 ottobre. Gli iniziativisti, con il primo firmatario Marco Passalia, deputato de Il Centro/Ppd, hanno deciso di non ricorrere ai giudici di Losanna.
Le motivazioni, scrivono gli stessi iniziativisti in una nota diffusa alla stampa, sono tre. La prima è che "è fondamentale che l’iniziativa possa entrare in vigore nel 2023 senza ulteriori ritardi", la seconda è che "per il cittadino che deve ancora esprimere il proprio voto è essenziale che venga spazzata via l’incertezza sull’entrata in vigore dell’iniziativa. Rinunciando al ricorso i cittadini sapranno che sostenendo l’iniziativa potranno vedere l’applicazione del testo già nel 2023". La terza motivazione consiste nel fatto che "le rassicurazioni ricevute negli ultimi giorni dal consigliere di Stato Norman Gobbi in merito al fatto che il testo di legge verrà applicato nel rispetto della volontà dell’iniziativa di diminuire l’imposta di circolazione in maniera equa e giusta, in particolare per quanto riguarda la differenziazione del calcolo in base ai cicli di omologazione CO2 (così da non sfavorire le auto omologate con il nuovo ciclo) e la moratoria per le auto immatricolate prima del 2009".
Insomma, nessun ricorso farà seguito al reclamo firmato dall’avvocato Gianluca Padlina con cui gli iniziativisti il 29 agosto protestarono ufficialmente contro "la decisione della Cancelleria dello Stato di modificare arbitrariamente parte del testo dell’opuscolo informativo contenente le argomentazioni a sostegno dell’iniziativa elaborate dai promotori della stessa". Un reclamo, si legge ancora nel comunicato, "resosi necessario" perché "concretamente nel testo degli argomenti degli iniziativisti sono stati modificati gli importi che i cittadini risparmierebbero con l’introduzione dell’iniziativa popolare rispetto all’attuale imposta di circolazione e rispetto al controprogetto. I dati utilizzati dagli iniziativisti corrispondono alle informazioni fornite dal Consiglio di Stato durante i lavori commissionali in Gran Consiglio".
Un reclamo che viene ritenuto ancora oggi "corretto", ma "è stato ritenuto più importante dare alla popolazione un segnale chiaro della volontà di ridurre un’imposta di competenza cantonale in questo periodo di aumento generalizzato del costo della vita". Infine, l’auspicio degli iniziativisti è che questo agire "abbia funto da monito per future ingerenze da parte del governo cantonale nelle iniziative popolari, evitando che si renda necessario dare avvio a numerosi contenziosi in sede giudiziaria".