L’iniziativa del Ps e i due rapporti allestiti saranno al centro della prossima seduta della Commissione parlamentare sanità e sicurezza sociale
Non si è ancora riunita la Commissione parlamentare sanità e sicurezza sociale dopo l’annuncio della stangata di premi di cassa malati, che per l’anno prossimo in Ticino cresceranno in media del 9,2%. Lo farà giovedì prossimo. E tra i temi all’ordine del giorno figura proprio l’iniziativa parlamentare presentata nel 2019 dalla copresidente del Ps Laura Riget e firmata da tutto il gruppo socialista in Gran Consiglio dal titolo ‘Limitiamo i premi per il ceto medio e rendiamo accessibile l’aiuto agli aventi diritto’.
Sul tavolo commissionale è previsto che approdino due rapporti, uno di Danilo Forini (Ps) che sostiene l’iniziativa, e uno di Matteo Quadranti (Plr) che invita il parlamento a rifiutarla, con il primo che dovrebbe essere di minoranza mentre il secondo di maggioranza. «A meno che – auspica Danilo Forini – la portata eccezionale degli importi dei premi comunicati martedì non cambi gli equilibri».
L’aria che tirava nelle passate sedute «non era molto buona per la nostra iniziativa – rende noto il deputato socialista –. Ma ora ci auguriamo che la situazione possa cambiare alla luce di questo enorme rialzo che, siamo tutti coscienti, metterà in grave difficoltà soprattutto coloro che sono di poco fuori dai limiti per accedere ai sussidi. Magari discutendone si rimescolano le carte e il nostro rapporto di minoranza diventa di maggioranza, o riusciamo a trovare la convergenza per un rapporto unico». Un compromesso però che per il Ps dovrebbe essere «davvero un buon compromesso – commenta Forini –. Sappiamo che d’altra parte si fa leva sul pareggio dei conti, ma ora è necessario dare la priorità ad aiutare le famiglie costrette a spendere una parte sempre più importante del proprio reddito per far fronte ai premi di cassa malati».
Certo, secondo Forini è di fondamentale importanza trovare delle soluzioni a livello strutturale per fermare i costi della salute, «e noi come Ps siamo sempre stati convinti che a medio termine la via rimane quella della cassa malati unica e pubblica con i premi proporzionali al reddito. Adesso però il problema da affrontare con urgenza è quello per il 2023. A nostro avviso lo Stato deve assumersi le proprie responsabilità e cercare di intervenire per ridurre la pressione dei premi come chiede la nostra iniziativa».
Iniziativa che consta di tre punti. Il primo propone di allargare le fasce di reddito dei beneficiari dei sussidi per la riduzione dei premi "in modo da dare sostegno concreto al ceto medio allargando la fascia di beneficiari", con un impatto dei premi per questa fascia di economie domestiche che non deve "mai superare il 10% del reddito disponibile". La seconda richiesta è di una "sostanziale riduzione o abolizione della quota residua a carico degli assicurati", giudicata "oggi troppo elevata", e questo tramite "l’aumento del coefficiente cantonale di finanziamento". Al terzo punto si sollecita "un’agevolazione dell’accesso ai sussidi" con un ripensamento dei criteri di assegnazione e della procedura di richiesta "oggi troppo complessa". Secondo Forini si potrebbe ad esempio allestire una campagna di sensibilizzazione per agevolare il reperimento dei formulari, indicare dove possibile verificare se si ha diritto o meno a una riduzione del premio: «Ci sono persone che pensano di non poter accedere al sussidio anche se con i nuovi parametri, l’aumento dei premi e il reddito disponibile in discesa la situazione potrebbe essere cambiata».
«Come sostengo nel rapporto, ritengo che non sia opportuno modificare un meccanismo, quello della Ripam (Riduzione dei premi dell’assicurazione malattia, ndr), che in Ticino ha dato finora buona prova di sé – dice il liberale radicale Matteo Quadranti –. Certo, ci troviamo confrontati con un importante aumento del premio medio di cassa malati per il 2023. Ma resto dell’idea che non sia opportuno rivedere la Ripam. Perlomeno sino a quando non si avranno indicazioni chiare dalla politica federale, e i tempi dovrebbero essere finalmente maturi per arrivarne a una, su come contenere i costi della salute e quindi frenare la crescita dei premi. Ma anche indicazioni chiare in materia di aiuti. Tenuto conto, non dimentichiamolo, dello stato precario delle finanze del Canton Ticino e di quelle della Confederazione».
Sempre in casa socialista e sempre in tema di premi di cassa malati, il capogruppo in Gran Consiglio Ivo Durisch ha depositato nei giorni scorsi una mozione in linea con l’iniziativa di Laura Riget. «Si propone da un lato di rivedere le soglie Laps (la Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali, ndr) per ampliare la cerchia dei beneficiari del sussidio cantonale per il pagamento del premio, dall’altro – spiega Durisch, da noi interpellato – di aumentare la parte del premio a carico del Cantone. E questo alla luce del consistente incremento in Ticino del premio medio annunciato in settimana: più 9,2 per cento. Bisogna quindi, ritengo, aumentare la percentuale di partecipazione del Cantone al premio di cassa malati. Ciò per attenuare sui beneficiari del sussidio il peso finanziario della parte di premio restante a loro carico». Considerata l’inflazione, il gruppo parlamentare socialista chiede «l’adeguamento del 7% della percentuale massima di partecipazione del Cantone». L’atto parlamentare, ricorda Durisch, deriva dal documento allestito e presentato quest’estate dal Ps Ticino. Ovvero il ‘Pacchetto di misure federali e cantonali per alleviare le famiglie dalle conseguenze dell’inflazione tutelando il potere d’acquisto’.