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Opere di urbanizzazione generale, ‘ampliare margine dei Comuni’

Iniziativa di Pini (Plr), Buzzini (Lega) e Franscella (Centro): aumentare la forchetta della quota a carico dei proprietari, minimo 10% invece che 30%

Una richiesta ‘coerente con lo spirito della legge’
(Ti-Press)
25 settembre 2022
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La forchetta di prelievo da parte dei Comuni per le opere di urbanizzazione generale va migliorata, per questo la Legge cantonale sui contributi di miglioria va modificata. A sostenerlo è un’iniziativa parlamentare di Nicola Pini (Plr), Bruno Buzzini (Lega) e Claudio Franscella (Centro), che chiede di agire sull’articolo 7: per le opere di urbanizzazione generale, la quota a carico dei proprietari oggi non può essere inferiore al 30%. Con questa proposta, i tre granconsiglieri chiedono che non possa essere inferiore al 10%, conservando il punto massimo del 60%.

L’obiettivo, si legge nel testo dell’iniziativa, "è ampliare il margine di manovra dei Comuni in merito alla valutazione politica – da parte di Municipio, Consiglio comunale e cittadinanza in caso di voto popolare – del grado di interesse generale di un’opera o di una riqualifica per la collettività, e di conseguenza di quanto essa debba assurmersene i costi, anche in base alla situazione finanziaria del Comune, e di quanto debbano essere invece coinvolti i singoli proprietari". L’ampliamento della forchetta tra 10 e 60% dell’importo determinante, "si focalizzerebbe unicamente sulle opere di urbanizzazione generale (vale a dire l’allacciamento di una asta area edificabile ai rami principali di strade e impianti di acqua potabile, elettricità, acque luride) mentre per le opere di urbanizzazione particolare (raccordo di gruppi di fondi ai rami principali di impianti o strade di quartiere aperte al pubblico) la percentuale resterebbe inalterata".

Si tratta – per Pini, Buzzini (entrambi municipali di Locarno) e Franscella – di una modifica "nello spirito della legge", dal momento che il suo obiettivo è "favorire gli investimenti infrastrutturali, che in presenza di consenso politico possono essere finanziati in maniera maggiore attraverso le finanze pubbliche". Senza dimenticare, aggiungono i tre iniziativisti, "che in ragione del principio fondamentale della pianificazione del territorio sullo sviluppo centripeto, sempre più spesso la legge viene applicata a progetti che interessano aree già urbanizzate, dove si procede piuttosto all’adeguamento e al miglioramento di infrastrutture di base, magari già finanziate in passato da contributi versati dai proprietari interessati. Il miglioramento – concludono – è quindi spesso dettato da obiettivi generali di riqualifica degli spazi pubblici".