Alcuni operatori delle spedizioni segnalano l’incapacità dei giovani di guidare veicoli manuali. I maestri conducenti: ‘Cambio di regolamento affrettato’
Sostenere l’esame pratico per la patente dell’automobile con un veicolo che ha il cambio marce automatico e poi, una volta superato il "temuto" giudizio dell’esaminatore, avere la possibilità di guidare anche vetture con il cambio manuale. Un’opportunità – quella offerta dalla modifica dell’ordinanza sull’ammissione alla circolazione (Oac) entrata in vigore a inizio 2019 – che negli ultimi anni hanno sfruttato parecchi giovani, ingolositi dalla possibilità di togliersi la preoccupazione di "inzuccate" e "bilancini in salita". Ad oggi, fa sapere l’Associazione maestri conducenti, la gran parte di chi sostiene l’esame (circa l’80%) sceglie di farlo con un veicolo a cambio automatico.
Una scelta che può però rivelarsi una lama a doppio taglio per quei giovani che si inseriscono nel mondo dei trasporti e delle spedizioni, come ci hanno raccontato alcuni operatori del settore. "Sempre più spesso vediamo arrivare apprendisti o giovani che hanno la patente B ma che, alla prova dei fatti, non sono in grado o hanno molte difficoltà a guidare un mezzo con le marce manuali". Il problema, hanno spiegato i responsabili da noi interpellati, sta nel fatto che buona parte del parco veicoli delle aziende del settore (sono oltre 21mila gli autofurgoni immatricolati in Ticino) è ancora composto da vetture con il cambio manuale. "Imparare a guidare un mezzo con marce manuali o migliorare le proprie capacità non è un’operazione particolarmente complicata, lo sappiamo", afferma convinto chi si trova ogni giorno a dover organizzare i turni e le corse. "Però non dovrebbe essere compito nostro, visto che chi supera un esame dovrebbe essere in grado di condurre senza problemi tutti quei veicoli che la patente ottenuta permette di guidare". Per risolvere la questione, in un settore dove la ricerca di rapidità ed efficienza la fa da padrone, si stanno cercando delle soluzioni. "Facciamo una sorta di formazione interna, così da istruire i ragazzi. Vogliamo essere più tranquilli noi e più sicuri loro". Un’altra ditta ha invece aggiunto alle spese annue un piccolo budget per permettere ai suoi apprendisti di seguire corsi di guida con maestri conducenti. Un costo, ci spiegano, "che visti i rincari del carburante comincia a pesare e che vorremmo poter togliere".
Tra chi è toccato da questa situazione c’è anche la Posta, come spiega il portavoce Marco Scossa: «Siamo a conoscenza della problematica. Stiamo elaborando un piano per ottimizzare la formazione alla guida». All’interno di questo piano, illustra Scossa, «c’è anche la ‘riqualificazione professionale’ del personale addetto alla distribuzione che svolge il servizio di recapito pacchi con veicoli a cambio manuale e che ha ottenuto la licenza con autoveicoli con cambio automatico». Fra queste misure ci sono un certo numero di ore di "adattamento" che i collaboratori sono chiamati a svolgere frequentando un corso con formatori esterni all’azienda. «In ogni caso è un aspetto che va relativizzato», afferma il portavoce. «Già oggi la Posta dispone del più grande parco veicoli elettrici della Svizzera e gradualmente l’intero parco veicoli sarà elettrificato. Il problema quindi non si porrà in futuro».
Proprio ai maestri conducenti ci siamo rivolti per sentire il parere di chi accompagna i giovani (ma non solo) nel loro percorso di preparazione all’esame pratico. «Abbiamo sempre visto con molta criticità questo cambiamento di regolamento, che secondo noi è arrivato troppo presto vista la quantità di veicoli manuali ancora in circolazione», spiega Adam Ferrari, presidente dell’associazione maestri conducenti. «Guidare un’auto con cambio automatico o manuale non è la stessa cosa. Il cambio manuale richiede tutta una serie di capacità in più nella conduzione del veicolo che non si imparano in dieci minuti». A lasciare stupiti è stata soprattutto la tempistica. «I veicoli manuali non sono ancora spariti, anzi. La questione che ci preoccupa è quella legata alla sicurezza stradale, se non si sa padroneggiare correttamente un veicolo aumenta il rischio di essere coinvolti o causare incidenti». L’appello dell’associazione è quindi alla responsabilità individuale: «Non c’è problema a fare l’esame con l’automatica se ci si sente più sicuri. Ma bisogna imparare a guidare anche le auto ‘tradizionali’». Dello stesso parere è anche Claudio Vanzetta, che ogni giorno insegna ai giovai a destreggiarsi sulle nostre strade. «Sono quasi più i ragazzi a scegliere la ‘scorciatoia’ dell’automatica. Le ragazze invece ci tengono di più a imparare bene a condurre tutti i tipi di veicoli». Importante, segnala il maestro conducente, è comunque di affidarsi a professionisti se si vuole imparare a padroneggiare il cambio manuale dopo aver ottenuto la patente. «Il rischio altrimenti è di adottare cattive abitudini in strada. Non è un discorso che facciamo nei nostri interessi, ma in quelli di poter insegnare a guidare correttamente e in sicurezza».