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Cantone formatore, aumentano i posti di apprendistato

Dai 147 apprendisti del 2017 ai 180 di quest’anno. Il Consiglio di Stato sulla mozione (bis) dell’Mps: ‘La soglia del 5% verrà raggiunta a breve termine’

(Ti-Press)
5 agosto 2022
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Trentatré in più nell’arco di cinque anni. Pochi? Tanti? In ogni caso non sono diminuiti. Il che è già positivo. Cresce il numero dei posti di apprendistato nell’Amministrazione cantonale: dai 147 tirocinanti del 2017 ai 180 di quest’anno (il dato è aggiornato al mese di aprile). Lo indica il Consiglio di Stato pronunciandosi, tramite messaggio, su una mozione inoltrata in gennaio dall’Mps. Nell’atto parlamentare i tre deputati del Movimento per il socialismo – Matteo Pronzini, Simona Arigoni Zürcher e Angelica Lepori – chiedono che il numero degli impieghi d’apprendistato in seno all’Amministrazione "corrisponda ad almeno il 5% del personale"; che il ventaglio di posti di formazione "venga esteso in modo sensibile, coinvolgendo molte altre professioni presenti nell’Amministrazione cantonale"; che il governo elabori e attui "una politica di discriminazione positiva che permetta alle giovani donne di intraprendere delle formazioni in professioni tradizionalmente ‘maschili’ ". Tre richieste che erano già contenute in una precedente mozione, presentata nel settembre 2016 da Pronzini. L’anno seguente, la presa di posizione dell’Esecutivo: "È opportuno sottolineare – scriveva fra l’altro il governo – come il numero di apprendistati presso l’Amministrazione cantonale sia tendenzialmente in aumento, essendo passati negli ultimi dieci anni da un centinaio circa agli attuali quasi 150". E cioè a 147. Così nel 2017. Nel 2022 sono saliti a 180.

Il tasso del 5% non è stato ancora raggiunto, ma poco ci manca, stando al messaggio/rapporto varato l’altro ieri dal Consiglio di Stato sulla mozione che Pronzini e colleghe hanno depositato nel gennaio di quest’anno. "La soglia del 5% di apprendisti rapportato al Piano posti autorizzati (Ppa) – annota l’Esecutivo – è una soglia cui tendere stabilita dalla commissione (parlamentare, ndr) Formazione e cultura, invito che il Consiglio di Stato ha raccolto operando con impegno al fine di raggiungere al più presto la soglia indicata, senza tuttavia porsi limiti. L’invito si è tradotto in una maggiore offerta di posti di tirocinio e nell’assunzione di un maggior numero di giovani che intendono intraprendere questo percorso formativo. Rinviamo al riguardo a quanto già indicato nel messaggio del 2017, evidenziando come l’offerta nel corso degli ultimi anni si è ampliata. Per quanto concerne i risultati tangibili, a testimonianza dell’impegno profuso, evidenziamo – prosegue il Consiglio di Stato – che le intenzioni già espresse dal governo nel 2017 sono state tradotte in cifre, al rialzo. Allo stato attuale (aprile 2022) si conta un totale di 180 apprendisti, a fronte di 147 nel 2017. La percentuale di apprendisti rispetto al Ppa (escluso il personale uniformato) è del 4,2%, a fronte del 3,2 del 2017, con un incremento dell’1%". Assicura l’Esecutivo: "La soglia del 5% verrà raggiunta a breve termine, conformemente alla volontà della commissione Formazione e cultura".

Oggi ventisei percorsi formativi

L’Amministrazione cantonale, segnala poi il Consiglio di Stato, mette oggi a disposizione posti "in 21 tipi di apprendistato che portano al conseguimento di un Attestato federale di capacità (Afc, tirocini triennali e quadriennali con o senza maturità professionale) e in 5 tipi che portano al conseguimento di un Certificato federale di formazione pratica (Cfp, tirocini biennali) per un totale di 26 percorsi professionali, con un’offerta superiore a quella del 2017 (21 percorsi)". I nuovi percorsi di tirocinio sono "l’apprendistato per interactive media designer Afc, Decoratore/trice 3D Afc, Addetto/a alla logistica Cfp, Impiegato/a di economia domestica Afc e viticoltore/trice Afc".

A proposito della terza richiesta formulata dall’Mps, il governo ricorda fra l’altro che nei bandi di concorso "la professione viene sempre indicata anche al femminile. A fronte di candidature di ‘genere’ femminile viene data, in sede di selezione, un’attenzione particolare, peraltro, considerando quanto raccomandato anche dalla Divisione della formazione professionale e dall’Ufficio dell’orientamento professionale, che da anni porta avanti una campagna informativa e di sensibilizzazione sull’abbattimento degli stereotipi di genere e di carriera".


Dati Consiglio di Stato, foto Ti-Press, infografica laRegione

Pronzini: quella percentuale va raggiunta subito, si deve fare di più

Il governo considera dunque "evasa" la mozione. Matteo Pronzini però non ci sta. «A nostro giudizio il contenuto del messaggio è ridicolo – reagisce il parlamentare dell’Mps da noi contattato –. Bisognerebbe chiedere alle famiglie confrontate col fatto che non trovano posti di apprendistato interessanti per i propri figli se si accontentano di questi risultati definiti dal governo tangibili». Secondo Pronzini, di fronte al fatto che «ci sono sempre più posti di tirocinio in professioni che non hanno sbocchi, il Cantone e gli enti locali dovrebbero dare un contributo molto più importante in questo ambito, proponendo un maggior numero di offerte con delle reali prospettive. Mentre invece mancano di concretezza», deplora il deputato, per il quale servirebbero delle soluzioni immediate: «La soglia di almeno il 5% deve essere raggiunta subito, non a breve termine. Se prendiamo ad esempio la necessità, da tutti riconosciuta come urgente, di potenziare la formazione in ambito sanitario, vediamo che di tangibile si fa ben poco». Rispetto all’estensione del ventaglio di posti di formazione, il passaggio dalle 21 professioni nel 2017 alle 26 attuali è ritenuto dal granconsigliere Mps «anch’esso ridicolo. Perché le professioni svolte all’interno dell’Amministrazione pubblica sono molte di più e a nostro parere per obbligo morale dovrebbero essere tutte accessibili, con un occhio attento alle zone periferiche». Quanto alle considerazioni del messaggio governativo sulla discriminazione di genere, per Pronzini sono «offensive nei confronti di tutte quelle ragazze che nel Canton Ticino continuano a essere sempre spinte a svolgere apprendistati nelle solite professioni considerate femminili, come nei settori amministrativo, di impiegata di vendita, di aiuto in ambito farmaceutico. Tutto questo dimostra che il Consiglio di Stato non ha intenzione e volontà di affrontare seriamente il tema della formazione professionale che risulta oggi uno dei problemi centrali in Ticino».

Vitta: dobbiamo garantire anche una formazione di qualità

«L’incremento del numero di posti è un dato di fatto ed è una progressione che continua, perché tale è la nostra intenzione come Consiglio di Stato – sottolinea, interpellato dalla ‘Regione’, il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta –. In quest’ambito tuttavia non si può certo improvvisare. Formare un apprendista è infatti una cosa seria. Si tratta quindi di individuare i posti che permettano a un o a una tirocinante di apprendere e crescere professionalmente, dato che non in tutti i settori dell’Amministrazione cantonale è possibile formare un apprendista. Non solo. L’apprendista deve essere adeguatamente seguito da persone abilitate a svolgere questo importante compito, persone quindi che hanno seguito dei corsi specifici». Tutto ciò, rileva Vitta, «a garanzia anche della qualità della formazione. E aggiungo che in generale apprendisti e apprendiste concludono positivamente il loro tirocinio nell’Amministrazione». Quanto ai percorsi formativi, il responsabile del Dfe osserva che «non tutti i datori di lavoro possono garantire un’offerta così variegata come quella proposta dall’Amministrazione cantonale, anche in professioni particolari. Di recente per esempio è stato possibile introdurre, all’Azienda agraria cantonale di Mezzana, la formazione di viticoltore».

Parità

Sempre più donne dirigenti

Tornando alle questioni di genere, sempre nella seduta di mercoledì il Consiglio di Stato ha risposto anche all’interrogazione depositata in aprile dal socialista Raoul Ghisletta dal titolo ‘Luce completa sulla parità salariale’. Alla richiesta di avere una fotografia della distribuzione del personale cantonale, suddivisa per genere, nelle varie classi salariali, il governo fornisce una tabella con i dati sollecitati, precisando che la presenza di donne in posizioni dirigenziali è aumentata costantemente. Dal 2005 al 2021 – si legge – la percentuale di donne con funzioni di quadro è passata dal 7,5% (27 donne su 362 dirigenti) al 21% (75 su 357 dirigenti). Il governo rende anche noto che negli anni 2020-2021 ci sono state complessivamente 76 nuove nomine a posizioni dirigenziali di cui 20, pari al 26,3%, sono state attribuite a donne.


Distribuzione personale cantonale (al 3 maggio 2022)