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‘Ricerca scientifica, il governo tenga conto dei nostri auspici’

La commissione Formazione sottoscrive il rapporto Ermotti-Lepori che ritiene evasa la richiesta di Polli per maggiori investimenti: ‘Ma per il futuro...’

(Ti-Press)
30 giugno 2022
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Per quanto concerne la ricerca in Ticino si sta facendo abbastanza, ma si può sempre migliorare e rendere il cantone un polo di competenza nazionale proprio per la ricerca. È per questo motivo, e con questa premessa, che la commissione parlamentare ‘Formazione e cultura’ ha sottoscritto all’unanimità il rapporto di Maddalena Ermotti-Lepori (Centro/Ppd) che chiede di considerare evasa la mozione di Maristella Polli (Plr) – la quale, appunto, invitava il Consiglio di Stato ad attivarsi e migliorare la ricerca attraverso un aumento degli investimenti –, ma con una richiesta precisa. Vale a dire di "tenere presente gli auspici della commissione, da tutti condivisi, al momento di redigere il messaggio sulla politica universitaria per il quadriennio 2025-2028". Tradotto: per ora va bene, ma in futuro bisognerà molto probabilmente fare di più.

Il Gran Consiglio nella seduta della scorsa settimana non se ne è occupato perché Polli, con lettera firmata il 30 maggio e inviata ai Servizi del Gran Consiglio, ha chiesto essa stessa di considerare evasa la mozione una volta che il Consiglio di Stato ha deciso di accogliere e recepire il rapporto commissionale.

Le cifre previste per il quadriennio 2021-2024

Un rapporto che ricorda quali sono le cifre in ballo per il quadriennio 2021-2024: 695,47 milioni di franchi di spesa totale del Cantone per il settore universitario. Così ripartiti: "257,17 milioni per contributi a università fuori cantone e a Scuole universitarie professionali fuori cantone (per i nostri studenti); 181,72 milioni per studenti ticinesi a Usi e Supsi (Dfa compreso); 100,26 milioni per contributi di gestione all’Usi; 80,58 milioni per contributi di gestione alla Supsi; 21,43 milioni per contributi di gestione al Dfa; 24 milioni di contributi per la Facoltà di scienze biomediche; 30,3 milioni per i contributi di infrastruttura".

Quanto previsto per il periodo 2021-2024, si legge nel rapporto di Ermotti-Lepori, è stato presentato dal Consiglio di Stato con lo scopo "di assicurare un incremento considerevole dei contributi cantonali all’Usi e agli istituti affiliati, in particolare all’Istituto oncologico di ricerca (Ior) e all’Istituto di ricerca in biomedicina (Irb), ma anche ad altri enti che operano nel campo delle scienze della vita, per esempio la Fondazione Sasso Corbaro".

Va inoltre considerato "il contributo per l’avvio, e per il consolidamento, della nuova Facoltà di scienze biomediche, contributo che non ha riguardato solo il piano finanziario-gestionale, ma anche il profilo logistico, come pure vanno considerati gli investimenti stanziati per il nuovo stabile Ior e Irb a Bellinzona".

Un miglioramento già previsto dal programma di legislatura del governo

L’obiettivo di arrivare a un miglioramento è condiviso dal governo, nel senso che nel programma di legislatura 2019-2023, nell’obiettivo numero 17, si intende proprio "sviluppare il sistema terziario cantonale e il polo d’eccellenza degli istituti attivi nella ricerca e nell’innovazione" grazie "ai finanziamenti cantonali, federali e degli enti preposti (Fondo nazionale per la ricerca scientifica, Unione europea, Innosuisse), attribuiti a progetti di ricerca competitivi per Usi, Supsi e istituti affiliati".

Andare oltre il Covid

La mozione di Polli però guarda più in là, e partendo (è stata scritta e depositata nel maggio 2020) da un presente ancora che, purtroppo, non è ancora diventato passato: la pandemia di Covid 19. Una pandemia che ha portato "la necessità di studi per identificare le modalità di trasmissione del virus". La richiesta della deputata liberale radicale era, in buona sostanza, di investire per far diventare il Ticino un Polo di competenza nazionale per la ricerca "per partecipare, in questo specifico periodo, al programma nazionale di ricerca speciale ‘Covid 19’ ma soprattutto per potenziare negli anni futuri il suo ruolo nazionale e internazionale di ricerca di base. La nuova Facoltà di biomedicina all’Usi – scriveva ancora Polli nel suo atto parlamentare – ne trarrebbe estremo beneficio e grande vantaggio".

Polli, raggiunta da laRegione per un commento, ribadisce: «Sono molto contenta che il Consiglio di Stato sia passato dal ritenere evasa la mia mozione, senza aggiunte, all’accettare il rapporto commissionale con l’invito a fare di più per il prossimo quadriennio. Il Ticino deve continuare a investire per attrarre intelligenze, nuove società come succede a Bellinzona, e soprattutto valorizzare le proprie competenze che sono tante e vanno sfruttate per il bene della collettività e per il prestigio dei nostri istituti».