Ticino

Como, il neosindaco: salto di qualità dell’elettorato

Le prime dichiarazioni di Alessandro Rapinese dopo la sua elezione a primo cittadino. Quando scrisse di multe non pagate e di ‘precisetti elvetici’

Como
(Ti-Press)
27 giugno 2022
|

"Abbiamo assistito a un salto di qualità dell’elettorato che non ha precedenti nella storia. Una forza di popolo ha cacciato i partiti all’opposizione". Così afferma Alessandro Rapinese, 46enne titolare di un’agenzia immobiliare, nuovo sindaco di Como (non a sorpresa come i più commentano in quanto votato dal centrodestra, escluso per 103 voti dal ballottaggio), candidato della lista civica ‘Rapinese sindaco’. L’apporto del centrodestra (Salvini e meloniani alla vigilia avevano dichiarato che mai avrebbero votato il centrosinistra) sta nei numeri. Rapinese è passato dagli 8’439 voti del primo turno (27%) ai 14’067 di ieri (54%). Cinquemila preferenze in più in due settimane. Mentre l’avversaria, la candidata del centrosinistra Barbara Minghetti (Pd, Lista Minghetti-Svolta Civica, Europa Verde, Como Comune, Agenda Como 2030) che partiva da 15’159 voti (37%) del primo turno, al ballottaggio ha perso oltre mille preferenze, per fermarsi al 46%.

Un flop, quindi, per Barbara Minghetti, che alla vigilia del ballottaggio era data per vincente, seppur di stretta misura. Il calo dei votanti, passati dal 44% del primo turno al 35,75% del voto di ieri (mai un’elezione per il sindaco di Como ha avuto un’affluenza così bassa), alla candidata del centrosinistra è nuociuto. Le hanno voltato le spalle le periferie, in quanto il centro cittadino è sempre stato favorevole al neosindaco. È nelle periferie che si è registrato il calo più consistente di votanti. A Ponte Chiasso il dato più negativo avendo votato solo il 18%.

Per la prima volta il capoluogo lariano che negli ultimi trent’anni è quasi sempre stato governato dal centrodestra ha un sindaco di estrazione civica. Al terzo tentativo in quindici anni Alessandro Rapinese alla fine ce l’ha fatta. Nel corso della notte il neosindaco, dopo aver ringraziato gli elettori, ha commentato: "Il mio primo oppositore sono io stesso. Non voglio vedere nessuno festeggiare. Si festeggia quando si raggiungono i risultati’’. Nelle prime dichiarazioni Barbara Minghetti ha affermato di essere "dispiaciuta per le persone che mi hanno sostenuto’’, mentre in una nota ufficiale ha aggiunto: "Gli elettori hanno sempre ragione: hanno espresso un voto e questo voto va rispettato. Come gruppo siamo pronti a dare il nostro contributo per rendere Como migliore. Mettiamo a disposizione del Consiglio comunale i nostri progetti e le nostre idee’’. Sull’esito del ballottaggio pende una sorta di Spada di Damocle: il ricorso al Tar del centrodestra che ha chiesto il riconteggio di tutte le schede del primo turno.

Il neosindaco di Como Rapinese, nel maggio scorso, dalla sua pagina Facebook, aveva scritto che "appena sarò sindaco per gli amici svizzeri che parcheggiano dove gli pare e poi, complici le difficoltà legali, non pagano mai le multe, avrò, come i buoni amici meritano, un occhio di riguardo: un carro attrezzi loro dedicato. Quando avranno pagato la multa, e la rimozione, i precisetti elvetici potranno tornare a casa serenamente. Per un amico si fa questo e altro". Un post scritto con tono ironico, ma con intenti seri. Ci si chiede quindi se ora che è diventato il primo cittadino del capoluogo lariano passerà dalle parole ai fatti. Se insomma se per le vie di Como a breve sarà in servizio un carro attrezzi per rimuovere solo le autovetture con targhe straniere (perlopiù svizzere, in primis ticinesi) beccate in sosta vietata, per evitare il rientro in patria senza aver pagato la contravvenzione. Una idea che al di qua e al di là della frontiera nel maggio scorso aveva animato un’ampia discussione, anche in considerazione del fatto che tutti i tentativi di far pagare le multe agli automobilisti stranieri sono via via naufragati.