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Salario minimo, il governo: ‘Nella legge anche per i distaccati’

Il Consiglio di Stato, dopo il no alla mozione Abate a Berna, sfrutta il margine cantonale. Vitta: ‘Ora il principio è più solido‘. Durisch: ’Soddisfatto’

Prima era solo nel Regolamento. Parola finale al Gran Consiglio
(Ti-Press)
15 giugno 2022
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Detto, fatto. Bocciata ieri dal Consiglio degli Stati, e definitivamente, la mozione dell’ex ‘senatore’ Fabio Abate che chiedeva come i datori di lavoro esteri fossero tenuti a rispettare i salari minimi cantonali per i distaccati in Svizzera, il governo ticinese imprime un cambio di passo. Annunciato ieri a ‘laRegione’ dal direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta, oggi il Consiglio di Stato ha licenziato un messaggio con il quale - in risposta a un’iniziativa parlamentare elaborata di Ivo Durisch (Ps) - propone al Gran Consiglio una modifica non da poco.

"A scanso di ogni equivoco", si legge nel rapporto governativo, la proposta è quella di concretizzare nella Legge sul salario minimo quanto già definito nel Regolamento, ovvero "modificare l’articolo 2 capoverso 1 della Legge per estendere il campo d’applicazione a tutte le persone che lavorano sul territorio cantonale".

Vitta: ‘Abbiamo fatto tutto quello che potevamo’

Una modifica, rileva a ‘laRegione’ il direttore del Dfe Christian Vitta, «che ha lo scopo di dare un po’ più di solidità a questo principio. Chiaramente avremmo preferito fosse adottato a livello federale perché avrebbe dato ancora più forza e uniformità di applicazione in Svizzera, ma con questa nostra decisione che accoglie la richiesta di Durisch si avrà la possibilità di sottoporre alla legge tutti i rapporti di lavoro, interinali compresi». Insomma, prosegue Vitta, «sicuramente abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità sfruttando il margine che avevamo a livello cantonale. Sperando che regga».

Durisch: ‘Bene, ma ora pensiamo all’inflazione’

Soddisfatto è anche il capogruppo socialista Ivo Durisch che da noi raggiunto commenta che «benché penso e spero che la presa di coscienza sia precedente alla bocciatura agli Stati di ieri di questa mozione» adesso «c’è un atto chiaro e formale che tutela il salario minimo e tutti i lavoratori, perché questa del mancato assoggettamento a norma di legge dei distaccati era una maglia troppo larga per il tessuto economico del nostro Cantone».

È soddisfatto ma rilancia, Durisch. Perché «per noi il problema resta sempre il montante di questo salario minimo, che è insufficiente, e vogliamo aumentarlo a 21,50 franchi orari per tutti con la nostra iniziativa popolare». Ma nel frattempo, l’auspicio del capogruppo del Ps è che «siccome avremo il 3% di inflazione, che andrà a erodere quanto siamo riusciti a ottenere in più di salario minimo rispetto alla proposta governativa, mi aspetto una chiara posizione dal governo stesso applicando questo rincaro ai salari: su un montante di 20 franchi orari si andranno a perdere 70 centesimi di inflazione».

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