Ticino

Il governo ticinese attende, a Berna l’Udc con Chiesa rilancia

Il Consiglio di Stato risponde picche al Plr: ‘Il tema è di competenza federale’. Il presidente democentrista: ‘Gli altri partiti borghesi si impegnino’

E crescono ancora
(Ti-Press)
9 giugno 2022
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Caro vita, che fare? O meglio, che cosa può fare il Cantone? Il Consiglio di Stato ritiene che eventuali aiuti debbano essere "coordinati e finanziati interamente a livello federale". La risposta del governo è a una delle domande del gruppo Plr in Gran Consiglio sul Consuntivo 2021 del Cantone. Chiedevano i deputati liberali radicali: "Visti i vari rincari che si prevedono a carico delle famiglie o contribuenti (premi cassa malati, benzina, elettricità, gas e nafta, materie prime…) nel 2022 e 2023, si intravedono altri aiuti eccezionali in collaborazione con la Confederazione?". Scrive il Consiglio di Stato: "Va premesso che il tema dell’approvvigionamento economico, incluso l’approvvigionamento in energia e carburanti, è di competenza della Confederazione; circostanza che rende solo residuali i margini di manovra a livello locale". Per questo motivo "stiamo seguendo da vicino l’evoluzione della situazione, tenendoci anche in contatto con i rappresentanti del mondo economico. Per quanto riguarda un possibile intervento, andando oltre l’auspicio contenuto nella domanda, segnaliamo che a nostro avviso eventuali aiuti dovrebbero essere coordinati e finanziati interamente a livello federale".

Aggiunge il governo con riferimento a quanto sta avvenendo a Berna: "In vista delle prossime discussioni parlamentari, che interessano il tema energetico con speciale riguardo ai carburanti, ci stiamo confrontando con la nostra deputazione", la deputazione ticinese alle Camere. "Ricordiamo infine le comunicazioni emanate dal Consiglio federale nell’ambito delle risposte agli atti parlamentari sull’evoluzione dei prezzi di energia e carburanti – annota ancora l’Esecutivo citando a mo’ d’esempio la risposta all’interpellanza depositata lo scorso marzo dal consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri (titolo: ‘La Confederazione rinunci a entrate derivanti dall’imposta sugli oli minerali’) –. Dalla lettura degli avvisi del governo si apprende che, allo stato attuale delle cose, non sono previste misure particolari, mentre è stato creato un gruppo di lavoro interdipartimentale sui prezzi che riunisce il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca e il Dipartimento federale delle finanze". Scopo del gruppo, ricorda il governo, è "di elaborare le basi necessarie ed esaminare i possibili campi d’azione della Confederazione in vista delle eventuali misure da adottare, del loro finanziamento e delle loro conseguenze. Abbiamo segnalato a questo gruppo di lavoro le peculiarità del nostro territorio con l’invito a intervenire".

Mozione di Storni (Ps): ‘Compensare gli aumenti dell’Iva sui carburanti con sconti per trasporto pubblico’

L’aumento continuo del prezzo dei carburanti preoccupa anche la politica federale. Il consigliere nazionale socialista Bruno Storni ha infatti inoltrato una mozione, a nome della frazione Ps, che chiede di compensare questi aumenti dei costi ridistribuendo il maggior introito dell’Iva direttamente alla popolazione attraverso la riduzione dei costi dei titoli del trasporto pubblico.

Il presidente nazionale dell’Udc Marco Chiesa invece, in un’intervista al ‘Blick’, mette sotto pressione gli altri partiti borghesi (Plr e Centro) affinché si impegnino maggiormente per ridurre i costi dell’energia e della benzina. Una pressione sul parlamento quella di Chiesa, ma con l’obiettivo anche di mobilitare la popolazione "con una petizione, una manifestazione o, se necessario, un’iniziativa popolare".

In arrivo un volantino... d’attacco

Il Blick riferisce pure di un volantino che l’Udc distribuirà la prossima settimana, e dove figurano i volti dei presidenti dei due partiti borghesi, Thierry Burkart (Plr) e Gerhard Pfister (Centro), ma non sono gli unici presi di mira: anche il deputato ticinese Fabio Regazzi (Centro), presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, e il suo collega sangallese Markus Ritter (Centro), presidente dell’Unione svizzera dei contadini. Lo scopo? Spronarli a impegnarsi di più: "Plr e Centro stanno dissanguando il commercio, l’industria e il ceto medio".

Chiesa ha pure ricordato alla stampa d’oltre Gottardo la situazione drammatica dei gestori delle stazioni di servizio in Ticino e nelle regioni di confine.