Un’indagine del Dipartimento del territorio condotta in 65 luoghi nel 2018-2021 attesta la sicurezza dei terreni: valori di molto inferiori alla soglia
I bambini stanno giocando in parchi gioco che, per quanto riguarda la presenza di metalli pesanti nel terreno, sono sicuri. Lo attesta uno studio della Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (Spaas) del Dipartimento del territorio che, tra il 2018 e il 2021, ha analizzato la qualità del suolo di 65 parchi gioco e "fornisce un primo quadro rassicurante in merito alla presenza di residui di piombo". Insomma, "i valori misurati risultano abbondantemente inferiori ai valori soglia per i quali la legislazione federale richiederebbe una valutazione più approfondita del grado di deterioramento e un’eventuale limitazione d’uso del suolo" si legge in una nota inviata dal Dt.
Il dato di partenza è che per l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) "i suoli inquinati con sostanze nocive sui quali i bambini giocano regolarmente possono rappresentare una minaccia per la salute. Risultano particolarmente vulnerabili i bambini di età compresa tra uno e tre anni nella cosiddetta ‘fase orale’, esposti all’assunzione diretta di particelle di suolo attraverso le mani sporche o oggetti contaminati".
E tra i possibili inquinanti che destano preoccupazione, soprattutto considerando le nuove valutazioni tossicologiche, "preoccupano in particolare i residui di piombo". Vale a dire "un metallo pesante con possibili effetti cancerogeni e neurotossici, capace di accumularsi nell’organismo. In caso di inquinamento dei terreni – spiega ancora il Dipartimento del territorio – l’assunzione diretta di particelle di suolo contaminato da piombo oltre determinate concentrazioni può rappresentare la fonte principale di assunzione nei bambini in tenera età". La stima "è che alcuni terreni in Svizzera possano essere inquinati soprattutto a causa della concimazione, nei decenni precedenti agli anni Settanta, con ceneri inquinate di carbone e legna".