Ticino

Tre giorni di congedo per chi subisce un aborto spontaneo

È quanto chiede un’iniziativa cantonale del Ppd a cui la Commissione sanità e socialità ha dato luce verde. La parola al Gran Consiglio

(Ti-Press)
31 marzo 2022
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Un congedo in caso di aborto spontaneo o perdita perinatale, cioè il parto di un bambino o bambina nati morti prima della ventitreesima settimana di gravidanza. È quanto chiedevano i deputati popolari democratici Maurizio Agustoni, Fiorenzo Dadò, Giorgio Fonio e Luca Pagani lo scorso 21 aprile con una iniziativa cantonale che la Commissione sanità e socialità ha accolto. Il rapporto, il cui relatore è Alessandro Cedraschi (Plr) è stato sottoscritto questa mattina.

L’iniziativa prendeva spunto da una decisione, unanime, del Parlamento neozelandese di introdurre tre giorni di congedo per chi vive una perdita perinatale o un aborto spontaneo in qualunque momento della gravidanza, così che possa cominciare a riprendersi. Il tema è stato sollevato anche a livello federale dal deputato Mathias Reynard con un’interpellanza. Nella sua risposta il Consiglio federale ricordava che "un aborto spontaneo o il parto di un bambino nato morto prima della ventitreesima settimana sono eventi particolarmente dolorosi di cui il diritto vigente non tiene conto in maniera soddisfacente". "Tuttavia – sottolineava – solo un esame approfondito permetterebbe di determinare se sia possibile prendere meglio in considerazione gli effetti di una tale perdita per la lavoratrice".

Dello stesso avviso il parere del Consiglio di Stato che condivide il parere del governo federale. "Dalla risposta all’atto parlamentare federale non è chiaro se gli approfondimenti evocati sarebbero poi effettivamente stati promossi o se la questione è stata archiviata senza seguito ulteriore", si legge nel rapporto. Il Consiglio di Stato ha pure sottolineato che "l’adozione dell’iniziativa cantonale potrebbe fornire un nuovo impulso per una regolamentazione migliore e più puntuale nel codice delle obbligazioni di queste delicate situazioni".

Gli aborti spontanei e le perdite perinatali, si legge nel rapporto della Sanità e socialità, "non possono in nessun caso essere banalizzati soprattutto per le gravose conseguenze che possono segnare una donna anche per l’intera vita". Da qui l’invito al Gran Consiglio di accogliere l’iniziativa cantonale per dare "nuovo impulso al tema e sollecitare l’Assemblea federale affinché dia avvio agli approfondimenti preconizzati anche dal Consiglio federale in modo da prendere meglio in considerazione gli effetti di una tale perdita per la lavoratrice".