Il ritorno alla normalità post-lockdown ha portato a un aumento del traffico in tutto il cantone. E delle infrazioni gravi
Il graduale ritorno a una situazione di traffico post-pandemico sulle strade ticinesi ha avuto quale conseguenza l’incremento del numero di incidenti, cresciuti nella misura del 12% rispetto al 2020.
Lo scorso anno gli indicenti constatati dalla polizia cantonale e dalle polizie comunali sono stati complessivamente 3’656, cifra comunque leggermente inferiore a quelle precedenti all’emergenza Covid, e che riflette la generale tendenza alla diminuzione osservata ormai da molti anni in Svizzera e in Ticino. Di questi, 2’987 con soli danni (+13%), 607 con feriti leggeri (+12%) e 170 con feriti gravi (+2%): cifre leggermente inferiori a quelle precedenti all’emergenza Covid.
È stata invece registrata una diminuzione di quelli mortali: 11 in totale, con 12 vittime (-34%). Si tratta di 7 automobilisti, 3 motociclisti, un conducente di e-bike e un ciclista.
Fra gli utenti più deboli si sono registrati 243 incidenti che hanno visto coinvolti motociclisti (+14%), 80 con coinvolti velocipedi (+17%) e 34 con coinvolte e-bike (+12%).
Dopo il lockdown il traffico è comunque ritornato intenso sull’A2, in particolare negli orari di punta mattutini e serali. Prescindendo dalle lunghe colonne, non diminuiscono gli incidenti dovuti a disattenzione con tamponamenti che creano ulteriori code nonostante il servizio Via libera. In quest’ambito, un distaccamento operativo si è insediato nell’ex sede della Gendarmeria di Mendrisio costituendo di fatto una sede della Gendarmeria stradale in modo da poter operare più rapidamente possibile nella zona sud.
Nel corso dell’estate e dell’autunno, a seguito delle restrizioni Covid, il Locarnese è stato toccato da un importante aumento di traffico dovuto alla presenza di turisti confederati. In particolare per quanto riguarda la Valle Verzasca, la Vallemaggia e il tratto Ponte Brolla-Solduno.
L’aumento del traffico ha comportato un incremento del numero di controlli della velocità.
Per quanto riguarda quelli effettuati dalla Polizia cantonale, gli apparecchi fissi hanno registrato 9,5 milioni di veicoli con lo 0,60% in infrazione, mentre i 532 controlli mirati hanno riguardato 391’000 veicoli con il 3,22% in infrazione. Le revoche della licenza di condurre sono salite a 2’436 rispetto alle 2’068 del 2020. I casi pirata sono stati 25 come nel 2020, di cui 18 in abitato.
In gennaio vi è stato il danneggiamento dell’apparecchio radar di Balerna, rimasto inattivo per un mese. L’autore è stato identificato e denunciato.
I controlli per guida in stato di inattitudine sono stati 7’426 (670 i casi positivi). Un valore in linea con la situazione precedente alla pandemia, e superiore del 26% rispetto al 2020. In questa specifica attività, 1’320 persone sono state controllate a seguito di un incidente, mentre 976 in qualità di autisti professionisti.
Le ispezioni a campione sul traffico pesante, effettuate su mandato e finanziamento della Confederazione, hanno raggiunto le 12’392 ore, ossia il 98% delle 12’700 ore poste come obiettivo dall’Ustra. Considerato come le infrazioni riscontrate nell’ambito delle campagne
di controllo europee (Truck & Bus) indicano un tasso di infrazione elevato, tra il 25 e il 50%, la necessità di incrementare i controlli viene oggi ritenuta quanto mai necessaria. A tal riguardo la prossima apertura del Centro di Controllo dei Veicoli Pesanti di Giornico dovrebbe garantire il raggiungimento di 90’000 ore di controlli annui.
Infine, nello specifico settore del rispetto dell’Ordinanza lavoro e riposo, sono stati esaminati 1’706 conducenti di 511 aziende, rilevando 162 contravvenzioni.