Quattro i crediti ordinari previsti nel messaggio governativo. E concernono Cadegliano-Viconago, Piano di Magadino, Cerentino e Tresa
Oltre 9 milioni, 9’100’000 franchi per l’esattezza. A tanto ammonta la richiesta di finanziamento da parte del Consiglio di Stato per la progettazione e la sistemazione di opere di premunizione contro le piene e i pericoli naturali sui corsi d’acqua. L’importo, presentato nel messaggio licenziato dal Dipartimento del territorio (Dt) e su cui dovrà esprimersi il Gran Consiglio, risulta suddiviso in quattro crediti.
Sistemazione del fiume Tresa e monitoraggio della frana di Cadegliano-Viconago
Una parte servirà alla messa in sicurezza del territorio a cavallo fra Italia e Svizzera, a seguito delle piene del 2002 e dei successivi interventi di ripristino. Sono previsti dei provvedimenti di premunizione della Tresa in territorio svizzero nella zona di Madonna del Piano, e il monitoraggio, in territorio italiano, della frana di Cadegliano-Viconago, con la definizione di un protocollo operativo di emergenza transfrontaliero. Si tratta di un nuovo progetto promosso nel quadro del programma Interreg V.
Sempre per quanto riguarda la Tresa, e in particolare lo sbarramento all’imbocco del fiume Ponte Tresa, che regola il deflusso delle acque dal Lago di Lugano, il Dt, per assicurarne il buon funzionamento, intende definire le nuove misure di manutenzione straordinaria a partire dal 2002. L’ultimo intervento sull’impianto, messo in servizio nel 1963, risale infatti a 15 anni fa.
Progettazione dei canali del Piano di Magadino
Attenzione anche alla sicurezza del Piano di Magadino rispetto alle piene dei canali, il cui progetto di sistemazione integra nel contempo la rivitalizzazione e la valorizzazione ambientale dei corsi d’acqua. Si procederà sviluppando il progetto in quattro comparti funzionali. Lo stesso, che sarà promosso direttamente dal Dt con la partecipazione dei Comuni interessati e del Consorzio regionale, costituirà la base per il finanziamento e l’autorizzazione tecnica dei provvedimenti.
Progettazione della premunizione della frana di Cerentino
Un’altra parte del credito è infine destinata alla frana di Cerentino (Valle Maggia), un movimento profondo di versante che oltre al rischio di creare danni alle strutture delle frazioni abitate e la strada cantonale, presenta quello concreto di crolli di materiale verso il fiume Rovana e il conseguente sbarramento dell’acqua con il pericolo di alluvionamento a valle. In quanto le misure adottate finora (in particolare il sistema di drenaggio superficiale delle acque di versante) non hanno prodotto i risultati sperati, si pensa adesso a un cunicolo di drenaggio che riduca la velocità di spostamento della frana e i conseguenti danni materiali e il rischio di alluvionamento.