Swiss Virtual Expo è una realtà virtuale che mette in contatto enti e imprese con gli utenti. La si visita con un avatar, come in un videogioco
Presentarsi con il proprio alter ego virtuale allo sportello Ffs di Bellinzona fedelmente riprodotto in 3D per prenotare un viaggio e comprare un biglietto. Consultare il regolamento aggiornato per le visite dell’Ente ospedaliero cantonale. Chiedere una consulenza a un istituto assicurativo. Tutto questo entrando in un unico ecosistema virtuale. Sono solo alcune delle possibilità proposte dalla piattaforma Swiss Virtual Expo che a quattro mesi dalla sua costituzione riunisce oltre 100 tra imprese ed enti con sede in Ticino – da associazioni a società di consulenza, dall’amministrazione pubblica all’istruzione, dall’industria al commercio – e che si propone quale primo multiverso svizzero. Insomma un’esposizione immersiva costruita come una sorta di videogioco, in cui ci si può aggirare collegandosi a un browser, e dove si possono trovare informazioni su prodotti e servizi, scaricare brochure, guardare video, mandare e-mail o chattare. Oggi presso la Città dei mestieri di Bellinzona è stato stilato un primo bilancio del progetto con la presentazione di tre nuovi padiglioni. Per Cristina Giotto, direttrice e membro di comitato di ated-Ict Ticino, associazione ideatrice di Swiss Virtual Expo, «questa nuova maniera di fruire delle informazioni per gli utenti e di avere una visibilità inedita per aziende e servizi del territorio, sta riscuotendo un grande successo, con sempre più richieste di adesione, un team di 60 professionisti e finora quasi 200mila visite». La piattaforma, che lo scorso anno ha ricevuto il Grand Prix Möbius editoria mutante 2021, recentemente ha anche fatto il suo ingresso in Svizzera interna – dove ha intenzione di ampliarsi –, ottenendo l’adesione anche della Città di Berna.
Tra i nuovi stand annunciati, quello di inclusione andicap ticino. La responsabile comunicazione dell’associazione, Sara Martinetti, sostiene come l’adesione alla piattaforma sia un’opportunità di presentarsi sul territorio «per raggruppare servizi e offrire informazioni per promuovere concretamente l’inclusione nella società di persone con disabilità, anziani e loro familiari grazie anche a una nuova modalità facilmente accessibile dalla propria realtà di vita, favorendo inoltre la partecipazione e lo scambio». Sul versante della cultura, tra gli ultimi aderenti figura anche Tectel, società che si occupa di scansionare documenti antichi. Secondo il suo fondatore, Mirko Nesti, questo progetto virtuale «permette di rendere molto più facilmente fruibili al pubblico documenti di rilevanza storica, culturale e artistica in altro modo difficilmente visibili o comprensibili, ad esempio grazie anche a dei video che permettano di entrare in un documento sul processo alle streghe scritto in poschiavino». Altro grande padiglione con ben 25 stand è quello approntato dalla Città dei mestieri, ideato dalla Divisione della formazione professionale del Decs. La collaboratrice scientifica Alina Gobbi lo presenta come «un progetto pilota dell’amministrazione cantonale che persegue l’esplorazione di nuove tecnologie e opportunità innovative per raggiungere in particolare il pubblico giovane alla ricerca di informazioni su professioni e percorsi formativi»; un’offerta non sostitutiva ma complementare a quella dello sportello, «che rimane un luogo fisico per accogliere gli utenti», sottolinea Gobbi.
Quanto alle nuove prestazioni di questo metaverso, Luisa Masciello, business developer, illustra che «sono state ricostruite aree dedicate a eventi, seminari in diretta o su richiesta, stand, padiglioni, showroom personalizzati e di varie dimensioni», il tutto con una tecnologia con ampissimi margini di evoluzione in quanto «attualmente utilizziamo solo il 30% delle potenzialità». Sono previsti anche dei corsi per l’utilizzo della piattaforma, come spiega Francesca Prospero Cerza, anche lei business developer: «Abbiamo studiato con Ander Group e il nostro partner tecnologico Advepa un percorso di formazione mirato rivolto ai partner di Swiss Visual Expo, con incontri che si svolgeranno a partire dalla primavera per creare opportunità di business e rafforzare posizioni e marchi sul territorio». E sul ventaglio di possibilità offerte aggiunge: «In questo villaggio virtuale ci si potrà informare sugli esperti a cui rivolgersi per esempio per costruire un tavolo, sui materiali e i costi, e lo si potrà inserire virtualmente nella ricostruzione del proprio salotto per vedere come sta. Questo senza tuttavia annullare le relazioni umane con artigiani, commercianti e imprenditori. A essere annullate saranno invece le distanze, i limiti imposti dagli orari di apertura, e non da ultimo, le emissioni di CO2».