L‘obiettivo dichiarato è ‘integrare ancora di più la ricerca accademica con la visione concreta del territorio a beneficio della collettività’
Dal 1° gennaio il professor Mario Jametti è il nuovo direttore dell’Istituto di ricerche economiche (Ire), in sostituzione del professor Rico Maggi che l’ha diretto dal 2000 al 2021. Ad affiancarlo come vicedirettrice la professoressa Barbara Antonioli Mantegazzini e il gruppo di ricercatrici e ricercatori che garantiscono la continuità delle attività di questo storico istituto dell’Università della Svizzera italiana.
A darne notizia è lo stesso Ire, che informa come Jametti “è professore ordinario della Facoltà di scienze economiche dell’Usi dal 2017: i suoi principali interessi di ricerca riguardano la finanza pubblica, la microeconomia e l’econometria applicata. Il Prof. Jametti si occuperà della conduzione dell’Istituto, della convenzione con il Cantone e della ricerca accademica”. E il nuovo direttore afferma che “l’Ire svolge ricerca applicata alla Svizzera italiana su mandato del Cantone, per la quale siamo probabilmente più conosciuti sul territorio, ma offre anche formazione e ricerca accademica classica, grazie a fondi di ricerca competitivi del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica. Tra i miei obiettivi c’è quello di rafforzare ulteriormente le sinergie con altri professori della Facoltà di scienze economiche, integrando ancora di più la ricerca accademica con la visione concreta del territorio a beneficio della collettività”.
Antonioli Mantegazzini, invece, si legge ancora nel comunicato diffuso alla stampa, “è professoressa titolare della Facoltà di scienze economiche dell’Usi dal 2021: i suoi interessi di ricerca riguardano principalmente l’economia pubblica, con attenzione particolare su economia, management e regolamentazione delle public utilities (energie tradizionali e rinnovabili, ambiente, idrico e rifiuti). Nel nuovo assetto organizzativo dell’Ire, è responsabile e referente per i servizi dell’Istituto al territorio”. Il suo obiettivo è “continuare a favorire una ricerca applicata in grado di generare un impatto positivo sulle imprese e sul benessere sociale. In tal senso, è importante continuare a condividere e discutere i risultati con i nostri referenti esterni, in una logica di mutuo scambio e interazione costante”.