laR+ Ticino

Quote rosa ai vertici dell’Amministrazione? Commissione divisa

La ‘Costituzione e leggi’ ha firmato due rapporti di Filippini (Udc) e Lepori (Ps), tra monitoraggio e richieste di azione. Firme non ancora definitive

Ti-Press
18 gennaio 2022
|

È divisa a dir poco la commissione parlamentare Costituzione e leggi per quanto concerne il destino della mozione con cui Raoul Ghisletta (Ps) si è fatto promotore della richiesta di portare almeno al 30 per cento la presenza femminile ai vertici delle aziende e degli enti cantonali, dell’Amministrazione cantonale e delle commissioni. È divisa perché nella riunione commissionale odierna sono stati firmati due rapporti che, a causa di questioni relative alla validazione della firma di alcuni commissari assenti, non possono ancora vantare un sostegno definitivo.

Filippini: monitoraggio decennale, servono dati precisi

A ogni modo i rapporti sono due, si diceva. Uno è firmato da Lara Filippini (Udc), e nell’affrontare la richiesta di Ghisletta “invita a respingere la mozione così come proposta ed esorta il Consiglio di Stato ad allestire, tramite la Delegata per le pari opportunità, un rapporto decennale da sottoporre all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio o inserendolo nel Rendiconto del Consiglio di Stato”. Insomma, il tema va affrontato partendo da dati certi. Difatti, si continua a leggere nel testo, “il citato rapporto dovrà focalizzarsi sull’evoluzione della presenza femminile e maschile nelle posizioni dirigenziali (...) fornendo i relativi dati in maniera dettagliata ed esaustiva”. Perché la base di partenza citata nelle argomentazioni di Filippini è che “nel regolamento varato dal governo e di sua esclusiva competenza è già espressamente citato che ‘la rappresentanza di uno o dell’altro sesso deve essere, nella misura del possibile, di almeno il 30%’”. Dal monitoraggio in atto “emerge sì un miglioramento della situazione, ma emerge altresì una mancanza di dati in merito all’evoluzione della rappresentanza femminile in seno all’Amministrazione cantonale, ai gruppi di lavoro, alle commissioni e nella rappresentanza in enti di nomina cantonale”. Quindi? Quindi “solo con dati puntuali, chiari e precisi si può essere più oggettivi e incisivi nell’attuazione o nella scelta di correttivi riguardanti le politiche di parità di genere”. Per questo, “si ritiene necessario disporre di un monitoraggio costante della questione – per capire se effettivamente c’è un problema nella scelta derivante dal genere – sulla base di un rapporto annuale elaborato dalla Delegata per le pari opportunità”.

Lepori: il governo cambi il suo regolamento, rappresentanza di uno o dell’altro sesso non inferiore al 30%

Di diverso parere è il secondo rapporto sul tavolo, quello stilato da Daria Lepori (Ps). Anch’esso parte dall’articolo 4 capoverso 3 del Regolamento citato anche da Filippini, chiedendo di accogliere parzialmente la mozione “ritenendo opportuno” che il Consiglio di Stato riformuli tale articolo come segue: “La rappresentanza dell’uno e dell’altro sesso non può essere inferiore al 30 per cento. Occorre perseguire a lungo termine una rappresentanza paritetica dei due sessi. Se la proporzione di uomini o di donne è inferiore al 30 per cento, il Consiglio di Stato esige una motivazione scritta”. Non solo. Il rapporto di Lepori chiede che il governo “rilevi e metta a disposizione in maniera facilmente usufruibile i dati sull’evoluzione della rappresentanza femminile” e che “metta in atto misure di sensibilizzazione volte al miglioramento della presenza femminile, in particolare in vista del rinnovo nel 2023 delle commissioni e dei gruppi di lavoro extra parlamentari, dal momento che la loro istituzione avviene su sua decisione e che nel 2023 dovrà procedere al loro rinnovo sostituendo i membri uscenti e coloro che hanno accumulato 12 anni di attività”. Infine, la deputata socialista chiede che il nuovo articolo riformulato come da richiesta venga introdotto nelle leggi che regolano le partecipate del Cantone, quindi Azienda cantonale dei rifiuti, Azienda elettrica ticinese, BancaStato, Ente ospedaliero cantonale, Ente turistico ticinese, Usi e Supsi.