Rilasciate il 10% in più di licenze turistiche o dilettantistiche rispetto al triennio precedente. In aumento la pesca del pesce siluro, specie invasiva
Stando alle statistiche fornite oggi dal Dipartimento del territorio (Dt), durante il periodo di pandemia è sorto un nuovo o un rinnovato interesse per la pesca, come si evince dall’incremento della domanda di licenze di pesca dilettantistiche o turistiche rilasciate nel 2020 e delle ore di pesca spese dai pescatori stessi su laghi, fiumi e laghetti alpini del cantone.
Le patenti annuali rilasciate per la pratica della pesca dilettantistica in Ticino nel 2020 sono infatti 4’410, il 10% rispetto alla media del triennio 2017-2019. A queste, come informa il Dipartimento del territorio, vanno aggiunti 1’797 permessi gratuiti annuali per ragazzi di età inferiore ai 14 anni (+30%), pure assoggettati alla compilazione della statistica di pesca. I libretti con i dati statistici sono rientrati nella misura del 93,2%, una quota relativamente stabile rispetto agli anni precedenti.
Oltre alle patenti annuali sono state emesse 2’404 patenti turistiche di breve durata (validità di 2 o 7 giorni consecutivi, +45%) e 251 permessi gratuiti di breve durata per ragazzi. La percentuale di libretti ritornati per la categoria turistica permane alquanto modesta (52,7%).
Di seguito sono presentati in forma riassuntiva i dati relativi alle catture effettuate con le patenti annuali. Cifre più dettagliate, così come i grafici corrispondenti e i relativi approfondimenti, possono essere consultati sul sito www.ti.ch/pesca.
Nel 2020 il pescato dilettantistico del Verbano si è attestato a 4’320 chilogrammi, in sostanziale coerenza con la media del triennio 2017-2019 (-3%). A far la parte del leone dal punto di vista del peso del pescato è il luccio (1’548 chilogrammi nel 2020), a cui seguono il pesce persico (521 chilogrammi), l’agone (493 chilogrammi), le trote (433 chilogrammi) e i coregonidi (423 chilogrammi). In linea generale, nel 2020 il pescato complessivo risulta paragonabile a quello riscontrato fin dal 2012, tuttavia con un maggior prelievo sui predatori e un prelievo più contenuto sui coregonidi. Sul fronte delle specie esotiche a carattere invasivo, nel 2020 le catture di siluro hanno fatto registrare un importante incremento attestandosi a 300 chilogrammi, mentre l’acerina risulta ancora praticamente assente dal pescato dilettantistico (2 chilogrammi).
Il pescato professionale del lago Verbano nel 2020 si è attestato a 41’318 chilogrammi, in sostanziale stabilità rispetto alla media del triennio 2017-2019. Come di consueto, la specie che ha fatto registrare il maggior prelievo dal punto di vista ponderale è l’agone (14’967 chilogrammi nel 2020); segue il gruppo dei coregonidi con 13’308 chilogrammi e il pesce bianco con 8’066 chilogrammi, nel quale una parte considerevole è rappresentata dal gardon (4’794 chilogrammi). Sul fronte delle nuove specie esotiche a carattere invasivo, le catture di siluro risultano in crescita (904 chilogrammi nel 2020, 528 chilogrammi l’anno precedente), mentre che quelle di acerina risultano momentaneamente contenute e si attestano a 39 chili.
Il pescato dilettantistico del Ceresio nel 2020 si è attestato a 12’963 chilogrammi, superiore del 13% rispetto alla media del triennio 2017-2019. Il peso maggiore è quello del pesce persico (4’818 chilogrammi nel 2020); seguono: il lucioperca (3’774 chilogrammi), il coregone (1’513 chilogrammi) e la carpa (1’210 chilogrammi). Rispetto agli anni contraddistinti da un pescato quantitativamente equivalente (2019, 2018, 2015 e 2012), nel risultato del 2020 spiccano quali particolarmente abbondanti il lucioperca e i coregoni, a parziale discapito del pesce persico. Sul fronte delle nuove specie esotiche a carattere invasivo, le catture di siluro risultano in aumento attestandosi a 50 chili (22 chili nel 2019), mentre l’acerina risulta ancora del tutto assente dal pescato amatoriale del Ceresio.
Il pescato professionale del lago Ceresio nel 2020 si è attestato a 17’147 chilogrammi, inferiore del 25% rispetto alla media del triennio 2017-2019. Come di consueto, la parte più cospicua delle catture dal punto di vista ponderale è compresa nel raggruppamento del pesce bianco (6’188 chilogrammi), al cui interno il gardon rappresenta la frazione più importante (5’164 chilogrammi). Seguono in ordine decrescente il pesce persico (3’389 chilogrammi), il lucioperca (2’793 chilogrammi) e i coregoni (1’820 chilogrammi). Sul fronte delle nuove specie esotiche a carattere invasivo, il siluro risulta sostanzialmente stabile con 19 chilogrammi nel 2020, mentre l’acerina si conferma ancora assente dalle acque del lago Ceresio.
Nel 2020 le catture nei corsi d’acqua si sono attestate a 28’449 salmonidi per complessivi 6’262 chilogrammi, un valore inferiore dell’8-12% rispetto al triennio 2017-2019. I dati di dettaglio dei singoli settori indicano dei risultati molto diversificati da un anno all’altro, così come all’interno del comparto stesso, in ragione delle differenze altitudinali e di tipologia fluviale. L’esodo dei pescatori dalle quote più basse a quelle più elevate permane, seppur in misura meno evidente rispetto a quanto osservato gli scorsi anni: l’aumento della pressione di pesca ha interessato tutte le aste fluviali ed è il fattore predominante per l’anno 2020, ad eccezione di alcuni tratti di bassa quota già noti per fronteggiare le conseguenze dei periodi estivi particolarmente siccitosi.
Le catture nei vari bacini e laghi alpini del cantone sono risultate pari a 33’503 salmonidi (+19% rispetto al triennio 2017-2019), per un peso complessivo stimato di 7’085 chilogrammi (+22%). Gli 83 bacini idroelettrici e laghetti alpini situati al di sopra dei 1’200 metri d’altitudine hanno totalizzato 24’878 catture (5’036 chilogrammi). Nei restanti 10 bacini e laghetti situati al di sotto dei 1’200 metri di quota, il prelievo si è attestato a 8’625 salmonidi (2’048 chilogrammi).