Consiglio della magistratura, dopo le richieste della commissione e di Pronzini i Servizi del Gran Consiglio hanno trasmesso copia del verdetto
I Servizi del Gran Consiglio hanno inviato oggi a tutti i deputati copia della sentenza con cui il Tribunale d’appello ha ricusato, accogliendo un’istanza in tal senso, il Consiglio della magistratura (Cdm) in carica. Lo hanno fatto a tre settimane dalla ricezione del verdetto e dopo le recenti richieste della commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’ e di Matteo Pronzini (Mps) all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio.
La Cancelleria del Tribunale ha notificato la sentenza alle parti il 1. dicembre. E l’ha trasmessa anche al parlamento, autorità di nomina dei magistrati. I Servizi del Gran Consiglio l’hanno ricevuta il giorno dopo, come attesta il timbro (2 dicembre).
Il Tribunale d‘appello ha accolto l’istanza di ricusazione nei confronti del Cdm inoltrata da un procuratore pubblico raggiunto da una segnalazione. Il pp è uno dei cinque procuratori la ricandidatura dei quali, in occasione del rinnovo delle cariche lo scorso anno al Ministero pubblico, era stata preavvisata negativamente, con una procedura claudicante e impietosi giudizi, dal Consiglio della magistratura. I cinque sono stati poi rieletti dal Gran Consiglio, dopo aver accertato, tramite la commissione ’Giustizia e diritti’, la violazione da parte del Cdm di un diritto procedurale fondamentale, il diritto di essere sentito. Nella sentenza il Tribunale d’appello muove pesanti critiche all’operato del Consiglio della magistratura, operato peraltro già sconfessato dalla Commissione di ricorso sulla magistratura.