I finanzieri del presidio di Bizzarone chiariscono i motivi per i quali alcune persone sono state costrette a tornare indietro una volta fermate in dogana
Le nuove regole di ingresso in Italia, che prevedono la presentazione di un test negativo anche per le persone vaccinate o guarite, entrano in vigore oggi e fanno già discutere. Questa mattina Ticinonline riferiva di alcuni lettori respinti alla dogana di Bizzarone dai doganieri italiani, in quanto non in possesso del Green Pass, mentre si recavano a fare acquisti in Italia anche se, secondo quanto prevede la legge italiana, ciò sia possibile se ci si reca a un massimo di 60 km di distanza dal proprio domicilio in Svizzera per un massimo di 48 ore, e con mezzo privato.
Da noi interpellata, la Guardia di Finanza del presidio di Bizzarone spiega che le persone fermate e respinte provenivano da oltre i suddetti 60 km, in un caso anche da Zugo, dunque già fuori dal range consentito al momento dell’ingresso in Italia. Come chiarito dai finanzieri, a chi attraversa la dogana e viene sottoposto a controllo a campione vengono chiesti il luogo di destinazione e quello di partenza, onde verificare se rientrano nel limite per la deroga prevista: ciò che, evidentemente, non era il caso delle persone respinte oggi. Per il resto, la deroga dei 60 km rimane attualmente in vigore.
E per chi, ad esempio, dichiarasse di recarsi in una data località e poi proseguisse superando tale limite di distanza? In quella circostanza, se si venisse fermati dalle forze dell’ordine, verrebbe accertata la violazione delle normative Covid italiane e verrebbe inflitta una sanzione che può andare da un minimo di 250 euro se pagata entro 5 giorni a un massimo di circa 400 euro.