Ticino

Psichiatria, sempre più vicina la struttura per minorenni

L’Unità di cura integrata potrebbe aver sede nel Bellinzonese. Il Dss: fra stazionario e ambulatoriale è prevista una ventina di posti

(Ti-Press)
14 dicembre 2021
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Potrebbe trovare sede nel Bellinzonese l‘Unità di cura integrata per minorenni, struttura pubblica specializzata nella presa a carico di giovani con seri problemi di natura psichiatrica. Il progetto è da tempo sul tavolo del Dipartimento sanità e socialità e nelle intenzioni del Dss verrà inserito nell’attesa Pianificazione sociopsichiatrica cantonale. Un progetto di cui oggi è possibile fornire alcuni ulteriori dettagli. Fra questi, il numero di posti nella struttura. «Sono previsti dieci posti letto per giovani adolescenti che necessitano di un ricovero ospedaliero a causa della loro malattia - spiega, contattato dalla ’Regione’, il Dipartimento -. Il progetto però non si limita a proporre solo delle prestazioni stazionarie, ma vuole integrarle con un’offerta di ospedalizzazione a domicilio (cinque posti in ’home treatment’) e con un ospedale di giorno dotato di cinque posti (’day hospital’). Quindi complessivamente - tra stazionario e ambulatoriale - i posti che si profilano sono una ventina».

La nuova struttura psichiatrica destinata a pazienti minorenni, indica ancora il Dss, «permetterà di rispondere alle necessità di questa fascia d’età, per la quale attualmente il ricovero è possibile soltanto nelle cliniche psichiatriche per adulti - che però non sono specializzate per questa casistica né dovrebbero accogliere contemporaneamente anche minorenni - oppure nel mini reparto di pedopsichiatria dell’Ospedale Civico di Lugano». Un piccolo reparto, cinque i posti letto al quattordicesimo piano del nosocomio sottocenerino, aperto da circa un anno. Scriveva al riguardo il Consiglio di Stato in un comunicato stampa diffuso il 16 dicembre 2020: “Il progetto nasce da nuove modalità di collaborazione fra l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale e l’Istituto pediatrico della Svizzera italiana e si propone come offerta stazionaria per bambini e adolescenti fino ai 16 anni con problematiche psicologiche e psichiatriche”. Il piccolo reparto di pedopsichiatria, precisava il governo, “è da intendersi come una soluzione transitoria e parziale, in attesa che la prossima Pianificazione sociopsichiatrica cantonale definisca un più ampio progetto di Unità di cura integrata per minorenni”.

‘La nuova Pianificazione presto in governo’

E il progetto di Unità di cura integrata, assicura il Dipartimento sanità socialità, «verrà inserito nella Pianificazione sociopsichiatrica, che intendiamo portare all’attenzione del Consiglio di Stato all’inizio del prossimo anno e che dovrà poi essere sottoposta al Gran Consiglio». I progetti della Pianificazione sociopsichiatrica e i relativi impegni finanziari, prosegue il Dss, «sono esclusi dalla tendenza del piano finanziario, ma sono comunque preannunciati anche nel Preventivo 2022». Sul quale il governo ha già varato il messaggio, che è ancora sui banchi della commissione parlamentare della Gestione (sui conti cantonali il plenum del Gran Consiglio si pronuncerà a gennaio). Stando al Preventivo, «le unità di personale» contemplate per la nuova struttura psichiatrica «sono 27,8». Per le quali, continua il Dss, «è prevista una spesa annua lorda di 3,9 milioni di franchi, con entrate per 1,23 milioni e un onere netto quindi di 2,67 milioni».

‘L’auspicio è che possa essere operativa tra un paio d’anni’

Quanto all’ubicazione dell’Unità di cura integrata per minorenni, il Dipartimento diretto da Raffaele De Rosa sta valutando una soluzione d’intesa con la Sezione della logistica: «Gli sforzi sono concentrati per individuare degli spazi nel Bellinzonese e ciò per inserire al meglio questa Unità nella rete dei servizi già presenti sul territorio, con la garanzia della prossimità a un ospedale somatico acuto», ovvero il San Giovanni. L’entrata in funzione? «Dopo l’approvazione della Pianificazione sociopsichiatrica, occorrerà consolidare la soluzione logistica: il nostro auspicio - annota il Dss - è che la struttura possa essere operativa nel giro di due anni». C’è comunque una certa urgenza, anche perché «il mini reparto al Civico, attualmente l’unico reparto di degenza in Ticino destinato esclusivamente a minorenni con problematiche di tipo psichiatrico, è una struttura prettamente ospedaliera che in quanto tale - ricorda il Dss - non permette una presa a carico adeguata, che dovrebbe avere spazi anche per attività e occupazioni, tanto più se si considera che la Pediatria al Civico è situata al quattordicesimo piano dell’ospedale. Purtroppo diversi minorenni devono essere collocati anche in cliniche per adulti». Un argomento, quello del collocamento nelle cliniche, sollevato pure da un’interrogazione depositata nel settembre 2020, e ancora pendente, dai deputati socialisti Sirica, Biscossa, Buri, Corti e La Mantia. Ponendo alcune domande al Consiglio di Stato sul tema “Minorenni e psichiatria”, i cinque granconsiglieri rilevano fra l’altro che "nonostante l’ottimo lavoro di medici e infermieri, così come di tutti i professionisti delle reti sociali di questi utenti, le cliniche non sono i luoghi adeguati per accogliere l’utenza minorenne, che dovrebbe invece essere ospitata in un luogo idoneo e con competenze professionali specifiche”.

La missione della nuova unità psichiatrica non è da confondere con quella del centro educativo chiuso previsto ad Arbedo-Castione, destinato, puntualizza il Dipartimento, «a un’altra casistica e tipologia di presa a carico». Quest’ultimo dossier, derivante dall’iniziativa popolare ‘Le pacche sulle spalle non bastano!’ lanciata dai Giovani liberali radicali e da anni nell’agenda della politica, è sotto la lente della commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’.