Giovedì sera dibattito al Cinema Lux di Massagno. L’incontro è organizzato dal Dipartimento istituzioni in collaborazione con il Dss
Nel quadro delle iniziative per sottolineare la Giornata internazionale per l‘eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, il Dipartimento istituzioni in collaborazione con il Dipartimento sanità e socialità organizza per dopodomani, giovedì, un primo incontro pubblico dal titolo ’Minori e violenza in famiglia. Lo sguardo nascosto’, in cui si discuteranno cause, conseguenze e percezione della violenza in famiglia e di cui sono spesso vittime i minori.
In Svizzera, ricorda il Dipartimento istituzioni in una nota, la violenza domestica “coinvolge i minori nella metà degli interventi di polizia e la loro presenza è certamente ancora più importante in situazioni altrettanto drammatiche che non giungono a conoscenza delle autorità“. Bambini e adolescenti "sono esposti alla violenza tra i genitori o in altre relazioni familiari con una frequenza e un’intensità preoccupanti: vedono, ascoltano, respirano tra le mura di casa relazioni e dinamiche non sane e violente, senza che vi sia particolare riguardo per le loro emozioni, per la loro fragilità, per il loro bisogno e il loro diritto alla protezione e alla cura”. Una prima iniziativa per affrontare il tema - la quale “coerentemente con le strategie nazionali avrà spazio anche nelle strategie e nelle misure del Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica in sinergia con il Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione dei bambini e dei giovani” - è prevista per giovedì 11, dalle 17 alle 20 al Cinema Lux di Massagno, e ruoterà attorno alla visione di un film e al successivo dibattito di approfondimento. Il film proposto è ‘L’affido-una storia di violenza’, premiato a Venezia nel 2017 per la miglior regia (Xavier Legrand) e la miglior opera prima: "Rappresenta con drammatica efficacia la disgregazione di una famiglia e le importanti conseguenze dell’esposizione alla violenza sulle vittime, soprattutto sui minori”.
A seguire, un dibattito aperto al pubblico per cercare di rispondere ad alcune domande: come è affrontata la violenza familiare che colpisce bambini e ragazzi? Quali sono le conseguenze sui minori della violenza subita e con quale consapevolezza i professionisti la affrontano, quando sono confrontati con dinamiche familiari complesse e non sempre facilmente interpretabili? Ne parleranno – dopo un’introduzione del direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi - Sonia Giamboni, pretore di Leventina e giudice della Pretura penale di Bellinzona; Letizia Vezzoni, avvocata e membro del Gruppo di accompagnamento in materia di violenza domestica; Cristiana Finzi, Delegata per l’aiuto alle vittime di reati; Domenico Didiano, psichiatra e psicoterapeuta del bambino e dell’adolescente; Ilario Lodi, Direttore di Pro Juventute sezione Ticino. Modera Chiara Orelli Vassere, coordinatrice istituzionale, in seno al Dipartimento, in tema di violenza domestica. L’accesso alla serata, aperta al pubblico, è consentito unicamente ai titolari del Certificato Covid.