Il sindacato Vpod consegnerà la petizione a governo e parlamento lunedì
Oltre 2mila firme sono state raccolte dal sindacato Vpod per la petizione ‘No al taglio del 40% delle pensioni!’. Esse verranno consegnate lunedì 18 ottobre al presidente del Gran Consiglio Nicola Pini e al Consiglio di Stato. La richiesta a parlamento e governo è quella di “sostenere un piano previdenziale per compensare la riduzione del 20% delle pensioni cantonali del 2023, approvando un aumento del 4% dei contributi ordinari a carico del datore di lavoro”.
Per il sindacato è inammissibile che “una pensione già diminuita del 20% nel 2013 perda un altro 20% circa a partire dal 2023”. Da quell’anno il tasso di conversione dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino diminuirà e “senza un piano di compensazione, chi oggi ha iscritto nel suo certificato assicurativo che riceverà una rendita di vecchiaia di 20mila franchi annui, vedrà la sua pensione ridursi di altri 4mila”, spiega la Vpod.
La misura toccherebbe “16mila impiegati cantonali, docenti – anche comunali – e altri dipendenti di enti esterni”. Secondo il sindacato in nessuna altra organizzazione “pubblica o privata svizzera si è visto un simile taglio. Un datore di lavoro responsabile e una cassa pensioni normale hanno come scopo di garantire condizioni pensionistiche ragionevoli e in linea con il livello salariale, per impedire l’impoverimento dell’assicurato durante la sua vecchiaia”.