Sotto la lente del ministero pubblico il transito nel nostro cantone verso Tel Aviv, insieme al nonno, del bambino sopravvissuto alla strage del Mottarone
Il passaggio in Ticino del piccolo Eitan, il bambino sopravvissuto, unico su 15 persone, alla tragedia della funivia del Mottarone, è sotto la lente della procura ticinese. Lo riporta la Rsi. Il nonno del bambino, ricordiamo, l’11 settembre scorso aveva sottratto il minore alla zia paterna a cui era stato affidato dal tribunale di Pavia, e aveva raggiunto il Ticino in auto per poi imbarcarsi dall’aeroporto di Agno su un volo privato per Tel Aviv. Da qui l’accusa di rapimento per il quale è in corso attualmente un processo in Israele.
Come scrive la Rsi, il ministero pubblico conferma attualmente solo l’avvio di accertamenti in seguito alle notizie riportate dai media italiani, in particolare il presunto controllo da parte della polizia ticinese: le indagini condotte dal procuratore pubblico Pablo Fäh sono attualmente in una fase iniziale, che comprende la raccolta informazioni anche presso lo scalo luganese.
Al vaglio dei magistrati ticinesi l’eventuale carenza di verifiche, che secondo il Codice frontiere Schengen citato dall’emittente di Comano, andrebbero svolte nel caso un minore sia accompagnato da un solo adulto e vi siano “ragionevoli motivi per sospettare che sia stato allontanato illegalmente dalla/e persona/e che ne hanno legalmente la custodia”. Verifiche che, secondo la Rsi, sono state fatte sul sistema di informazione Schengen, ma non era stato emesso un allarme che segnalasse il divieto di espatrio per il bambino.