Ticino

Coleottero giapponese, le direttive per evitare la diffusione

La Sezione dell’agricoltura chiede inoltre di segnalare la presenza di vermi piatti esotici

(Depositphotos)
11 ottobre 2021
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“Il coleottero giapponese è un insetto che può provocare ingenti danni negli spazi verdi, nei boschi e nelle colture. Le larve di questo insetto si sviluppano nel terreno da settembre a giugno e si nutrono di radici, danneggiando prati e tappeti erbosi. Gli adulti invece sfarfallano a giugno, si nutrono di foglie, frutti e fiori di molte essenze e depongono le uova nel terreno fino a fine settembre”, scrive la Sezione dell’agricoltura che indica le misure, atte a evitarne la diffusione, definite dall’Ufficio federale dell’agricoltura (Ufag).

Per quanto concerne le piante è dunque vietato trasportare vegetali con radici in terriccio al di fuori della zona infestata (le cartine si trovano al sito www.ti.ch/fitosanitario) e dalla zona cuscinetto alla zona indenne.

Il divieto non si applica a merci messe in commercio da un’azienda omologata al rilascio di passaporti fitosanitari o da una ditta non omologata che possiede un’autorizzazione concessa dal Servizio fitosanitario cantonale, come pure a merci, prodotte in un’azienda come le precedenti, che rimangono nello stato di vendita fino alla loro destinazione finale. Tutte le ditte devono adempiere alle condizioni indicate dal Cantone.

Ritrovamento di alcuni vermi piatti esotici

La Sezione dell’agricoltura segnala che recentemente sono stati trovati alcuni individui di planarie terrestri della specie Diversibipalium multilineatum, su un cumulo di terra coperto da un telo impermeabile, presso un vivaio nel Luganese. Si tratta di vermi piatti originari del Giappone, con una lunghezza compresa tra i 5 e i 20 centimetri. Sono di colore giallastro e presentano delle linee marrone scuro su tutta la lunghezza del corpo. La testa è piatta e a forma di ventaglio. “Non sono da considerarsi pericolosi per l’essere umano, bensì potenzialmente problematici per la fauna del suolo in quanto si nutrono principalmente di lombrichi”. La Sezione invita dunque a prestare attenzione e segnalare la presenza del verme allegando, se possibile, almeno una fotografia.