Esteso il programma che coinvolge le farmacie. Un’unità itinerante farà tappa in 28 località del Cantone, permettendo a persone «over 16» di vaccinarsi
Uno sforzo aggiuntivo per convincere i troppi indecisi a vaccinarsi. È quello pianificato dalle autorità cantonali col varo di quattro nuove iniziative: un centro itinerante che farà tappa in 28 località, l’accesso al centro di Giubiasco anche senza appuntamento, il potenziamento del numero di farmacie che somministrano il vaccino e uno speciale ‘Vax Day’ dedicato ai 12-15enni. Nuovi servizi per avvicinare ulteriormente la popolazione a un siero che «protegge dalla morte» ed è molto sicuro, come ribadisce il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini: «Nessun farmaco è mai stato monitorato in modo altrettanto scrupoloso e trasparente». Ma mentre sugli ultimi 6’015 ricoverati per Covid-19 in Svizzera solo 122 erano vaccinati – 23 i deceduti sul totale di 808 –, «dalla prima iniezione alla massima immunità occorrono sei settimane, per cui con il quadro pandemico in peggioramento è importante che la popolazione non attenda oltre», nota Zanini.
Ecco allora l’idea del vaccino ‘on the road’: una postazione mobile della Protezione civile – coadiuvata dai servizi di autoambulanze – toccherà per due volte 28 località nell’arco di due mesi, a partire dal primo settembre: centri commerciali, scuole, piazze, zone industriali. Questo «per raggiungere fasce diverse della cittadinanza e servire anche le valli periferiche», come ha spiegato in conferenza stampa il Capo della sezione del militare e della protezione della popolazione Ryan Pedevilla. ‘Vax Bus’ nei quali sarà possibile non sono vaccinarsi «nel massimo rispetto della sicurezza e della privacy», ma anche semplicemente ottenere informazioni «da professionisti esperti e competenti, invece che dai social network». L’offerta è rivolta a tutti gli over 16, non richiede alcuna prenotazione – solo un documento di identificazione e la tessera di cassa malati – e assicura una presenza lungo l’arco della giornata, con l’obiettivo di effettuare un centinaio di somministrazioni al giorno e garantendo naturalmente il successivo accesso alla seconda dose. Date e luoghi sono consultabili su www.ti.ch/vaccinazione.
Lo stesso sito sul quale troviamo la lista delle farmacie che offrono l’immunizzazione, che passano dalle 4 settimanali di questo mese a 11 – sempre a rotazione – a partire dal 4 settembre. «Una scelta che abbiamo preso dopo che l’esito dell’offerta iniziale è risultato superiore alle attese», precisa Zanini: 141 sono le persone che hanno usufruito del servizio solo lo scorso sabato, con 264 previste per il prossimo fine settimana. A conferma del fatto che dove non arrivano le autorità superiori arriva più spesso il professionista ‘di prossimità’: quel farmacista col quale molti hanno un più intimo rapporto di fiducia. «Ad esempio ci siamo accorti che questa proposta permette di aiutare chi per limitate competenze linguistiche o altre difficoltà oggettive fatica ad accedere all’iscrizione online e alle altre possibilità offerte dal Cantone», ci spiega il farmacista cantonale.
Completa il sistema di agevolazioni la possibilità, sempre dal 4 settembre, di vaccinarsi a Giubiasco senza prenotazione (prenotazione che resta comunque raccomandata a chi vuole essere sicuro di evitare file).
Infine, domenica 5 settembre è programmato un ‘Vax Day’ per gli adolescenti, sempre al centro cantonale di Giubiasco. In un giorno in cui le porte del centro sono normalmente chiuse, gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni già prenotati potranno accedere al siero: ciò permetterà di soddisfare le circa 450 prenotazioni già registrate in questi ultimi giorni per questa fascia di età, un risultato superiore alle attese (gli adolescenti vaccinati o prenotati sono per ora 2'512 su un totale di circa 13mila).
Sempre a proposito di numeri: sono 214mila gli abitanti in Ticino che hanno ricevuto almeno una dose, con altri 6'500 già prenotati. I numeri mettono il Cantone al quarto posto nella classifica nazionale, dietro a Basilea (città e campagna) e Zurigo. Zanini non nasconde di attendersi un nuovo picco dall’eventuale introduzione del Covid pass per l’accesso a ristoranti, bar, teatri, musei, palestre e altri luoghi pubblici al chiuso: «Se guardiamo i tassi nei Paesi intorno a noi, vediamo che sono un po’ più alti di quello svizzero. Probabilmente questo è da ricondurre proprio all’introduzione del Covid pass, che esercita una maggiore pressione» per poter accedere a determinati luoghi ed eventi.