Ticino

Potenziare i sostegni a domicilio: rapporto in consultazione

Tra gli obiettivi della Pianificazione integrata: oltre mille posti letto nelle case anziani e potenziamento dei servizi d’appoggio

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"L’evoluzione demografica indica che la popolazione sta invecchiando rapidamente". Lo ribadisce il rapporto finale sul progetto di ‘Pianificazione integrata anziani e cure a domicilio 2021–2030’ messo a punto dal Dipartimento sanità e socialità. Le cifre sono eloquenti: stando allo scenario tratteggiato dall’Ufficio cantonale di statistica, nel 2030 in Ticino gli over 65 saranno più di 100mila, il 31 per cento in più rispetto al 2018.

La Pianificazione propone quindi vari interventi: 1’180 nuovi posti letto nelle case anziani, 290mila ore in più di cure a domicilio e il potenziamento del "105 per cento" dei servizi d’appoggio. Il rapporto è stato posto in consultazione dal Dipartimento presso gli enti interessati. Una consultazione (scadrà a fine settembre) per "affinare" il documento, che sarà "oggetto del messaggio che il Consiglio di Stato trasmetterà al parlamento", per approvazione, "entro la fine del 2021", segnala ancora il Dss.

Nella pre-consultazione, durante i mesi di febbraio e marzo, "tutti gli interpellati hanno manifestato un parere favorevole sull’orientamento verso il mantenimento al domicilio", si legge ancora nella nota del Dipartimento. Non si parla solo di anziani, ma di "ogni persona che a causa di malattia, infortunio, disabilità, maternità, vecchiaia o difficoltà socio-familiari necessita di un auto", cita il secondo articolo della Legge sull’assistenza e cura a domicilio (Lacd). La Pianificazione è volta fra l’altro "a una migliore comunicazione e collaborazione" tra i vari attori. Con essa inoltre, si sostiene nel rapporto, "si prevede di attenuare il disincentivo per la frequenza dei diversi tipi di centri diurni che costituiscono un importante tassello nel favorire il mantenimento a domicilio, un principio base della Pianificazione". Un altro obiettivo consiste "nell’esaminare in dettaglio le procedure di accesso agli aiuti diretti finalizzati al mantenimento a domicilio, sia in termini finanziari – mirando alla riduzione dell’effetto soglia – che di complessità amministrativa". Secondo uno studio della Supsi, vi è "una scarsa informazione sull’esistenza degli aiuti diretti", che insieme alla già citata complessità amministrativa "rischia di creare una discriminazione nell’accesso o un ingresso tardivo alle prestazioni".

‘Un documento che dà risposte concrete’

La Pianificazione dunque. «Si tratta di un documento molto importante per almeno due motivi – sottolinea, contattato dalla ‘Regione’, il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa –. Per la prima volta si propone una pianificazione integrata dei tre settori – strutture stazionarie (le case per anziani), assistenza e cure a domicilio e servizi d’appoggio – che in precedenza erano pianificati in maniera separata, con tempistiche non allineate e che quindi si sovrapponevano. Il documento consente di avere così una visione complessiva di questo fondamentale ambito della politica sociale del Canton Ticino». Il secondo motivo, prosegue De Rosa, «è che questo documento permette di dare delle risposte molto concrete alla grande sfida rappresentata dell’evoluzione demografica e ai mutamenti della società cui si accompagnano nuovi bisogni, sempre più complessi, della popolazione anziana e delle famiglie». Con la Pianificazione «si portano diversi elementi sia di tipo quantitativo sia di tipo qualitativo, penso per esempio allo studio della Supsi sulla figura dell’anziano nel 2040». Il capo del Dss tiene poi a ricordare «i pilastri» su cui poggia il documento: «Mettiamo i bisogni della persona anziana e delle famiglie al centro della nostra attenzione per poter dare risposte adeguate e concrete, confermiamo e rafforziamo la presa a carico domiciliare, nel rispetto comunque della libertà di scelta della persona anziana (restare a domicilio o andare in casa anziani), rafforziamo la qualità delle cure e valorizziamo le reti di cure integrate. Il rafforzamento di quest’ultime, dunque le collaborazioni orizzontali, per esempio fra case anziani e tra servizi di assistenza e cure a domicilio, e le collaborazioni verticali, permette anche di creare sinergie e nel contempo di contenere i costi».