Un’iniziativa parlamentare di Paolo Pamini (Udc) e appoggiata dai capigruppo di Plr, Lega e Ppd, chiede di restituire sempre in contanti la trattenuta fiscale
Introdurre nella Legge tributaria ticinese il principio del rimborso immediato in contanti dell’imposta preventiva alle persone fisiche fiscalmente residenti in Ticino non appena i redditi da essa gravati siano stati dichiarati nella dichiarazione annuale. Principio già riconosciuto, per esempio, dal Cantone dei Grigioni. È quanto chiede un’iniziativa parlamentare elaborata del granconsigliere Udc Paolo Pamini e corredata dalle firme dei capogruppo Maurizio Agustoni (Ppd); Boris Bignasca (Lega); Alessandra Gianella (Plr) e Sergio Morisoli (Udc).
Attualmente, si spiega, in Ticino il rimborso dell’imposta preventiva alle persone fisiche avviene attraverso l’accredito all’imposta cantonale (sul reddito e sulla sostanza) a valle dell’emissione della decisione di tassazione da parte del competente Ufficio circondariale. In caso di eccedenza al netto degli acconti versati dal contribuente, l’imposta viene rimborsata con vaglia postale o bonifico bancario. La tempistica del rimborso, si legge, può durare parecchi anni, qualora l’Ufficio circondariale sia in ritardo con la tassazione del contribuente. Un’attesa, secondo gli iniziativisti, che causa pregiudizio nei confronti del contribuente, facendogli mancare della liquidità alla quale avrebbe diritto, stando alla legge federale. Da qui la proposta di allineare la legislazione ticinese ai quattro cantoni (Argovia, Giura, Grigioni e Turgovia) che già oggi restituiscono in contanti questi importi. Una proposta – si sottolinea – che non ha nessun pregiudizio finanziario per il cantone.