Ticino

Sezione del militare: 220 ausiliari per la campagna vaccinazione

Organizzazione e logistica, il Dipartimento istituzioni traccia un primo bilancio

20 maggio 2021
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Campagna di vaccinazione in Ticino: è tempo di bilanci per quanto riguarda organizzazione e logistica.  Come quello stilato dalla Sezione del militare e della protezione della popolazione (Smpp) del Dipartimento istituzioni, che oggi impiega 220 persone con contratti di ausiliario, quasi totalmente assunte per il tramite degli Uffici regionali di collocamento. Ciò per poter assolvere il compito che ha assunto nel settembre/ottobre 2020: quello di "fornire un supporto dal punto di vista organizzativo e logistico nella gestione della pandemia ed essere pronti a partire con una campagna di vaccinazione a tappeto non appena fossero giunti sul mercato i vaccini". La sfida "è partita da lontano, facendo tesoro delle esperienze maturate nel corso della prima ondata della pandemia - afferma il consigliere di Stato Norman Gobbi, citato in una nota diffusa dal Dipartimento istituzioni, da lui diretto - attraverso un adattamento graduale della struttura: sulla scorta delle esigenze che man mano si sono presentate, siamo stati in grado di far fronte alle necessità legate al tracciamento, alle vaccinazioni e ai test. Oggi il Cantone dispone di una buona organizzazione, in grado di offrire alle cittadine e ai cittadini un servizio – e detta di tutti – ottimale”.  

Data la crescita esponenziale della curva pandemica, nell'ottobre dello scorso anno il servizio di Contact tracing, sotto la responsabilità dell’Ufficio del medico cantonale del Dipartimento sanità e socialità, è stato maggiormente strutturato, insediandolo nel Centro cantonale della protezione civile di Rivera. "Grazie ai rinforzi messi a disposizione dalla Sezione del militare e della protezione della popolazione, dalla Scuola cantonale di polizia, come pure grazie a numerosi volontari dell’Amministrazione cantonale, è stato possibile fronteggiare il forte incremento dei casi di positività al Covid, sebbene non senza difficoltà d’ordine logistico, informatico, ma pure di formazione del personale", spiega il Dipartimento. In novembre la Smpp ha assunto in pieno la gestione del Contact tracing, in seguito divenuto Servizio di tracciamento contatti, a supporto dell’Ufficio del medico cantonale. Si è proceduto al reclutamento di personale, seguendo una procedura che fa capo agli Uffici regionali di collocamento del Dipartimento finanze ed economia per l’assunzione di personale ausiliario. I collaboratori "vengono selezionati in base ai profili richiesti e sono impiegati come personale amministrativo (ausiliari)", si precisa nel comunicato

Nel dicembre 2020 al Centro di Rivera è stato poi creato uno Stato maggiore ad hoc, con il compito non più solo di gestire il tracciamento dei contatti, ma pure di pianificare, in stretta collaborazione con l’Ufficio del farmacista cantonale del Dss e con le organizzazioni di Protezione civile, della Federazione cantonale ticinese servizi ambulanze (Fctsa) e successivamente anche delle scuole sanitarie (Ssc e Supsi), l'apertura dei centri di vaccinazione. In una prima fase sono stati aperti tre 'mini' centri, per poi giungere agli attuali quattro 'maxi' centri di Giubiasco, Locarno, Mendrisio e Lugano a cui è stato affiancato il mini centro di Tesserete, passando anche da una fase nella quale erano contemplati i centri di prossimità in alcuni Comuni e presso gli studi medici. “Un organo di condotta – sottolinea il capo sezione della Smpp Ryan Pedevilla – strutturato in ambiti specifici: risorse umane, operatività, supporto informatico, logistica, consulenza a privati e Comuni e numero verde vaccinazioni”.

Il personale è gradualmente aumentato. In ottobre si contavano cinque ausiliari a contratto più i volontari, in novembre venti, in dicembre trenta ausiliari, in gennaio (2020) cinquanta, in febbraio e marzo ottanta, in aprile 125, per giungere a partire da inizio maggio a 220 ausiliari a contratto. A questa cifra vanno aggiunte 186 persone del settore sanitario con contratto giornaliero, di cui ventidue giungono dagli Uffici regionali di collocamento. “In mesi difficili sotto l’aspetto occupazionale per le conseguenze della pandemia, la struttura creata a Rivera e i differenti maxi centri di vaccinazione hanno dato una parziale, ma benvenuta boccata d’ossigeno a molte persone in disoccupazione - sottolinea Gobbi -. Grazie anche a questa opportunità, diversi disoccupati hanno trovato nuove occasioni di lavoro”.

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