Con un'iniziativa parlamentare i socialisti chiedono un investimento da parte dell'ente pubblico ‘che dia una scossa demografica in un momento di difficoltà’
Il Partito socialista si muove sul fronte degli aiuti per contrastare le conseguenze della pandemia, ma non solo. Con un’iniziativa parlamentare, primo firmatario il deputato Raoul Ghisletta, il Ps chiede di raddoppiare gli importi degli assegni per figli e di formazione “allo scopo di rendere attrattivo il Ticino per le famiglie con figli oppure per le famiglie che vogliono fondare o crescere una famiglia qui”. Attualmente, ai lavoratori indipendenti, ai salariati e alle persone senza attività lucrativa in Ticino possono essere riconosciuti due tipi di assegni. L’assegno per figli: 200 franchi per ogni figlio con meno di 16 anni, e fino a 20 anni se il figlio non può guadagnare a causa di un danno alla salute fisico e psichico; l’assegno di formazione, 250 anni per ogni figlio agli studi in età compresa tra i 16 e i 25 anni. L’importo totale erogato, informa il Ps, “ammonta a circa 270 milioni di franchi: si tratta di assegni versati sia a residenti, sia a non residenti”. Assegni che i socialisti con questa iniziativa chiedono di raddoppiare, chiedendo “di istituire un assegno supplementare cantonale per figli e un assegno supplementare cantonale di formazione e destinato alle famiglie residenti in Ticino”.
Il finanziamento, per Ghisletta, “deve essere fatto esclusivamente da parte dell’ente pubblico, segnatamente grazie alle maggiori entrate fiscali per Cantone e Comuni, che possono essere ottenute diminuendo le deduzioni fiscali esagerate esistenti in Ticino (deduzioni che hanno un impatto sulle finanze di Cantone e Comuni e che favoriscono unicamente i benestanti, senza aumentare granché la propensione al consumo nel territorio) ed, eventualmente, aumentando il prelievo fiscale sulle fasce più ricche”. Per il Ps, questa iniziativa “può dare una scossa demografica al Cantone in un momento di difficoltà, grazie all’aumento del reddito garantito alle famiglie con figli a carico”. Inoltre, spiegano i socialisti, “avvicinando i redditi delle famiglie con figli residenti in Ticino alla media nazionale e rompendo la spirale salariale al ribasso dell’ultimo decennio, può dare una spinta all’economia cantonale, in considerazione del fatto che la propensione marginale al consumo delle famiglie con redditi limitati è particolarmente elevata, poiché esse devono soddisfare i bisogno di base per la propria esistenza”.