I liberali radicali chiedono al governo di farsi portavoce a Berna di un passo che 'normalizzi definitivamente la situazione degli esercizi pubblici'
“Il Consiglio di Stato insista con le autorità federali per normalizzare definitivamente la situazione per gli esercizi pubblici”. È questa la richiesta che il Partito liberale radicale formula all'indirizzo del governo, con un obiettivo dichiarato: la riapertura completa dei ristoranti. In una nota a corredo della domanda, il presidente cantonale del Plr Alessandro Speziali scrive che “la soluzione è permettere all’intero settore di tornare finalmente al lavoro aprendo le strutture anche all’interno, cessando così di dipendere unicamente dalla meteo e dall’ampiezza delle terrazze. Le riaperture parziali attuali sono state un primo passo, ma non garantiscono ai ristoranti di poter raggiungere quella certezza, anche finanziaria, che necessitano e che meritano”. Dopo la crisi e gli aiuti erogati per evitare il crollo del settore, per Speziali ora “è il momento di guardare davvero al rilancio delle attività nel nostro Cantone, attraverso un’azione politica caratterizzata da maggiore libertà e sostegno concreto ai posti di lavoro”.
Gli fa eco la capogruppo in Gran Consiglio Alessandra Gianella: “Lavorare significa poter lavorare. Le persone chiedono la libertà e la certezza nella loro attività. Come gruppo Plr torniamo a ribadire l’assoluta necessità di rimettere in moto il nostro Cantone, in tutti i suoi settori economici. E questo percorso non può che passare dal favorire il lavoro, il mantenimento e la creazione di posti di lavoro eliminando quanti più ostacoli possibili”.
I liberali radicali considerano l'aumento di 50 milioni di franchi per i casi di rigore deciso ieri dal Gran Consiglio una “naturale evoluzione del sostegno deciso per l'economia ticinese che ha già visto distribuiti gran parte dei 75 milioni approvati a gennaio. Un incremento che andrà a beneficio soprattutto delle attività ancora soggette a chiusure forzate e che andrà erogato controllando gli abusi ed evitando anche le lungaggini burocratiche”. Nel comunicato stampa, il Plr fa riferimento anche all'iniziativa parlamentare elaborata anticipata da 'laRegione' che, con primi firmatari Maderni, Speziali e Gianella, chiede di passare dalle attuali tre aperture domenicali a quattro, di aumentare a 400 metri quadrati la superficie dei negozi che possono tenere aperto la domenica e di estendere fino alle 19, quindi di mezz'ora, l'orario in cui si può tenere alzata la serranda nei festivi. L'obiettivo è “di sostenere i negozi nel rilancio dopo le lunghe chiusure e sostenere al contempo la loro capacità di garantire al tessuto economico ticinese posti di lavoro”.